Metalli pesanti nei rossetti. Gli esperti: "Nessun allarme". Ma quali sono i veri rischi?
Uno studio dell’Università di Berkeley ha dimostrato che alcuni prodotti per labbra di marche comuni contengono al loro interno tracce di piombo, cadmio, cromo, alluminio e altri cinque metalli pesanti. Gli autori rassicurano: “Non è ancora il momento di gettare i propri rossetti nella spazzatura”. Ma qual è il rischio reale?
03 MAG - Da qualche anno a questa parte su social network come Facebook e Twitter circolano immagini minacciose che riportano un allarme sull’uso dei rossetti: molti dei comuni prodotti per labbra venduti nelle profumerie avrebbero un contenuto di piombo troppo alto, causando terribili reazioni allergiche e aumentando il rischio di cancro. Una delle tante bufale scientifiche senza fonte che circolano nel web, ma che stavolta sembrerebbe non essere del tutto priva di fondamento: uno studio dell’Università di Berkeley pubblicato su
Environmental Health Perspectives dimostrerebbe infatti che non tanto il piombo – comunque presente nei cosmetici in piccolissime quantità – quanto altri metalli pesanti come cadmio, cromo, alluminio e manganese sarebbero contenuti nei comuni rossetti in quantità tali da porre possibili preoccupazioni per la salute.
Il problema con la presenza di metalli pesanti nei prodotti per labbra è che questi vengono di solito ingeriti o assorbiti in una certa quantità, quando vengono indossati: in particolare, gli esperti ritengono che un utilizzo definito nella media di rossetto porti all’ingestione di 24 milligrammi di prodotto al giorno, mentre per le persone che lo riapplicano più volte al giorno potrebbero arrivare ad ingerirne quotidianamente anche 87 milligrammi.
Per testare il giusto makeup e comprendere quale sia il reale rischio per la popolazione, gli scienziati statunitensi hanno chiesto a 12 giovani ragazze asiatiche dei quartieri popolari di Oakland, di età compresa tra 14 e 19 anni, di indicare quali fossero le marche e i nomi dei prodotti da loro più utilizzati per le labbra. Così, i ricercatori hanno selezionato 32 prodotti in tutto (8 rossetti e 24 lucidalabbra) e li hanno testati in laboratorio con tecniche spettroscopiche per scoprire di cosa fossero fatti.
In questo modo hanno fatto la scoperta preoccupante: non solo sono state riscontrate tracce di piombo – una neurotossina – in 24 dei prodotti analizzati, seppure in piccolissime quantità, ma tutto il makeup analizzato conteneva alcuni metalli come il manganese, il titanio e l’alluminio. In tutto 9 metalli di cui tracce rilevabili sono state trovate nei rossetti e lucidalabbra.
Tuttavia, come spiega
Katharine Hammond, co-autrice dello studio, “la preoccupazione non deriva tanto dal rilevare i metalli nei prodotti, quanto nei livelli analizzati: alcuni di questi elementi infatti sono stati registrati in quantità che potrebbero avere ripercussioni sulla salute a lungo termine”. Non è tanto il caso del piombo, che tanto impressiona i cittadini, quanto di altri elementi: questo metallo pesante infatti è stato sì trovato in 24 prodotti, ma a concentrazioni generalmente più basse, entro il 20% di quelle indicate come dose giornaliera accettabile (DGA), definita in tossicologia.
Altre sono dunque le sostanze che destano preoccupazione: in particolare, un uso medio di alcuni dei rossetti e lucidalabbra utilizzati potrebbe portare ad un’eccessiva esposizione al cromo, sostanza cancerogena collegata allo sviluppo di tumore allo stomaco. Oppure, l’alto uso di altri di questi prodotti potrebbe causare una sovraesposizione all’alluminio, al cadmio e al manganese, quest’ultima sostanza che in alte quantità è tossica per il sistema nervoso. Per questi ultimi, nello specifico, i livelli riscontrati superavano il 20% della DGA: per il cadmio in 10 prodotti analizzati addirittura la dose giornaliera accettabile veniva superata già con un uso nella media del prodotto, mentre per gli altri l’esposizione eccessiva si aveva solo con un uso intensivo (nel 3% dei prodotti per l’alluminio, nel 68% per il cromo, e nel 22% per il manganese).
Al contrario che negli Stati Uniti, dove non ci sono standard specifici per il contenuto in metalli pesanti nel makeup, è più alta in Europa e in Italia l’attenzione agli ingredienti dei prodotti e al cosiddetto Inci, lo standard internazionale per l’etichettatura dei cosmetici, anche da parte dei consumatori: tanto che da qualche anno si stanno diffondendo anche online forum che insegnano a “leggere” quali tra gli ingredienti presenti nel prodotto possono alla lunga essere dannosi per l’uomo o per la natura, allergizzanti, inquinanti (tra questi il
Biodizionario,
L’angolo di Lola, e il Forum
SaiCosaTiSpalmi).
Sebbene la legge europea non preveda che "dosi accettabili" di cadmio, cromo e piombo nei prodotti cosmetici gli autori dello studio hanno comunque precisato che non c’è alcun bisogno di affrettarsi a gettare i propri lucidalabbra nel secchio dell’immondizia, soprattutto se ad usarli sono persone adulte.
Invece, spiegano anche i ricercatori statunitensi nello studio, il rischio c’è per le ragazze giovani o per i bambini piccoli, che a volte giocano coi rossetti delle loro mamme, poiché in quel caso nessun livello di esposizione al piombo, ad esempio, è considerato sicuro. Allo stesso modo è alto anche il rischio per le donne incinte, che dovrebbero tenersi alla larga dai metalli contenuti in questi cosmetici, per evitare possibili problemi allo sviluppo del feto.
Tuttavia c’è anche da dire che l’esposizione a tali agenti inquinanti, sebbene non sia auspicabile, può non essere comunque evitabile nella vita, soprattutto se si vive in città o in paesi altamente industrializzati: alcune sostanze inquinanti si possono trovare negli alimenti come conseguenza dell’inquinamento ambientale (ad esempio proprio il piombo o le diossine). “Lo studio non ci dice nulla che non sapessimo già”, ha commentato
Linda Loretz, capo tossicologa al Personal Care Products Council, una sorta di federazione che vede la partecipazione di tutte le aziende che si occupano di prodotti per la cura della persona. “Trovare livelli rilevabili di metalli nei prodotti per le labbra purtroppo non è una sorpresa, vista la loro naturale presenza nell’aria, nel suolo e nell’acqua. Più importante è mettere questo studio nella giusta prospettiva: i rossetti non sono una preoccupazione, visto che i livelli di metalli pesanti al loro interno sono circa l’1% di quelli che assumiamo con una normale dieta”.
Gli stessi autori hanno infatti scritto nelle conclusioni dello studio che la non sicurezza dei cosmetici non è definita soltanto rilevando la presenza di sostanze potenzialmente pericolose al loro interno, ma stimando quale sia il livello di esposizione che deriva da questo uso e confrontandolo con standard di sicurezza definiti a livello clinico. “In ogni caso penso che la Fda statunitense dovrebbe cominciare a prestare attenzione all’argomento e allo studio”, ha commentato
Sa Liu, prima autrice dello studio. “La nostra ricerca era piccola, e il campione definito in base all’uso di un piccolo gruppo di donne di Oakland. Ma i rossetti e i lucidalabbra che abbiamo analizzato sono prodotti da brand comuni, e si trovano ovunque nei negozi. A partire da questo assunto bisognerebbe dunque forse fare una ricerca più approfondita, che consideri più cosmetici e prodotti per le labbra”.
Laura Berardi
03 maggio 2013
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