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Patologie cardiovascolari. Point of Care Testing diventa strumento diagnostico cruciale


Il bisogno di rendere il percorso diagnostico e di monitoraggio delle condizioni cardiache sempre meno difficile per il paziente, entrano nella pratica clinica gli strumenti PoCT, con le quali le analisi vengono svolte vicino al sito di cura/assistenza. Da Pisa risultati incoraggianti per uno di questi, CardioChek.

22 MAR - La misura continua dei metaboliti nel sangue è tra le cose più importanti affinché una qualsiasi terapia funzioni, sia che si voglia curare una patologia polmonare, che si voglia trattare un paziente diabetico, o che si voglia prevenire una condizione cardiovascolare. In particolare, a quest’ultimo scopo, è essenziale conoscere i livelli di colesterolo totale per definire il rischio: per questo le Linee Guida raccomandano di un esame del profilo lipidico a partire dai 20 anni di età con controlli successivi da eseguirsi in base al rischio cardiovascolare personale e ai livelli di Colesterolo LDL.
Ma perché questi controlli non incidano in maniera negativa sulle abitudini e la qualità della vita del paziente, con la conseguenza che questo non tenga sotto osservazione la propria condizione con l’attenzione necessaria, si stanno sviluppando metodi di monitoraggio sempre più comodi. In particolare, il Point of Care Testing (PoCT), caratterizzato da analisi medica svolta più possibile in vicinanza del sito di cura/assistenza del paziente, sta diventando una metodologia cruciale nella lotta alle patologie cardiache. I primi risultati di un recente studio dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, ad esempio, dimostrano che uno strumento che fa parte di questa categoria, CardioChek, rispetta sia i requisiti di precisione che quelli di “comodità”.
 
Secondo i dati di mortalità forniti dall’Istat e relativi al 2008, le malattie cardiovascolari, principalmente cardiopatia ischemica ed ictus, hanno causato in Italia 224.482 decessi, pari al 38.8% dei decessi totali di quell’anno. Allo scopo di realizzare un’efficace prevenzione primaria, l’Istituto Superiore di Sanità ha elaborato le “carte del rischio cardiovascolare” che stimano la probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore nei 10 anni successivi conoscendo il valore di sei fattori di rischio: sesso, diabete mellito, abitudine al fumo, età, pressione arteriosa sistolica e colesterolemia.
Ecco perché ai fini di una corretta applicabilità clinica, la diagnostica PoCT deve fornire dei risultati che soddisfino i requisiti di “qualità” e siano paragonabili a quelli del laboratorio analisi ospedaliero. Il panorama commerciale vede la presenza di numerosi apparecchi PoCT per l’auto-monitoraggio ed il controllo di patologie metaboliche, quali diabete e dislipidemie, ma scarseggiano le valutazioni comparative che valutino la corrispondenza con i dati di laboratorio. Obiettivo di uno studio attualmente in corso presso il polo pisano è la valutazione esterna di qualità dello strumento PoCT dedicato al controllo dell’assetto lipidico, CardioChek. Il protocollo di validazione del test prevederà l’analisi di 200 pazienti su sangue venoso e di 80 pazienti su sangue capillare, oltre alla ripetizione delle prove di precisione intra-serie eseguite a diversi livelli di colesterolo (basso, medio e alto).
 
CardioChek è stato sviluppato proprio allo scopo di ottenere risultati di grande precisione: esso consente di misurare le varie frazioni lipidiche su un campione ematico di minime dimensioni, utilizzando una sola striscia reattiva. Il sistema di analisi è in grado di fornire il pannello lipidico completo (colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, trigliceridi e colesterolo LDL calcolato, oltre al rapporto colesterolo totale/HDL). Lo strumento utilizza il principio della fotometria di riflessione (chimica secca), interpretando i cambiamenti di colore sopravvenuti sulla striscia reattiva dopo l'applicazione di una goccia di sangue. L’analizzatore misura l’intensità del colore risultante dalla reazione e confronta le informazioni con la curva di calibrazione memorizzata nel MEMo Chip, converte questa lettura del colore in un risultato e lo visualizza sul display. Il MEMo Chip, fornito con ciascuna confezione di Strisce Reattive, contiene informazioni essenziali sul tipo di test, la curva di calibrazione, il numero di lotto e la data di scadenza delle Strisce Reattive. Deve essere quindi inserito correttamente nell’analizzatore prima dell’esecuzione di un test. Una volta inserita la Striscia Reattiva nell’analizzatore e applicato il campione di sangue capillare, i risultati del test sono visualizzati in circa due minuti.
I dati preliminari dello studio suggeriscono che l’analizzatore presenti un livello di precisione e accuratezza adeguato per essere utilizzato nell’ambito di screening di popolazione, mirati alla prevenzione  cardiovascolare primaria e secondaria.

22 marzo 2013
© Riproduzione riservata

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