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Verso le elezioni. Assobiotec: "Bioeconomia è il futuro.Tutto il mondo ci investe (tranne noi)"


Gli altri paesi europei, USA, Brasile, Cina e Canada sostengono a piene mani la bioeconomia. Ma in Italia non ne parla nessuno. Il presidente dell'Associazione nazionale per le biotecnologie Alessandro Sidoli chiede "una strategia di governo che valorizzi il nostro immenso patrimonio scientifico e industriale". 

13 FEB - “E’ assolutamente sorprendente che in questa campagna elettorale nessuno degli schieramenti in campo abbia fatto un ben che minimo cenno alle enormi potenzialità della bioeconomia”, è l’amara osservazione di Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec. Secondo le stime Ocse le biotecnologie nel 2030 avranno un peso enorme nell’economia mondiale:  50% dei prodotti agricoli, 80% dei prodotti farmaceutici, 35% dei prodotti chimici e industriali. Incidendo complessivamente per il 2,7% del Pil globale. “Gli altri paesi europei, USA, Brasile, Cina e Canada – rincara la dose il Presidente di Assobiotec – stanno investendo in modo rilevante in politiche di sostegno della bioeconomia, molte delle quali sono a costo zero per i bilanci statali. E gli investimenti in innovazione sono sempre ripagati: secondo stime dell’Unione europea ogni euro investito nella bioeconomia oggi genererà un valore aggiunto di 10 euro entro il 2025“. 
  
Assobiotec auspica quindi che chiunque sarà chiamato a guidare il governo nei prossimi anni “inserisca una strategia sulla bioeconomia al centro della propria agenda politica - sottolinea un comunicato - al pari di quanto hanno fatto i principali paesi, per un rilancio competitivo del Paese. Serve immediatamente una strategia nazionale che valorizzi l’immenso patrimonio scientifico e industriale che ha l’Italia: grandi industrie, piccole e medie imprese biotecnologiche e centri di ricerca, un serbatoio di innovazione in grado di ridare slancio al Paese”.
  
Ed è proprio nell’ottica di una maggiore valorizzazione delle biotecnologie che Assobiotec organizzerà a Napoli il 22 e il 23 ottobre la terza edizione del Forum Italiano sulle Biotecnologie Industriali e la Bioeconomia (Ifib). “Dopo i successi registrati nelle prime due edizioni che si sono tenute a Milano – osserva l’associazione -  l’edizione 2013 si presenta all’insegna delle novità: non solo si sposta a Napoli, grazie alla collaborazione della Camera di Commercio di Napoli, del Consorzio Technapoli e del Centro di competenze della Campania sulle biotecnologie industriali (Bioteknet), ma per la prima volta si terrà totalmente in inglese con lo scopo di allargare il network italiano della bioeconomia all’area Euro-Mediterranea. Università, centri di ricerca e imprese avranno l’opportunità di presentarsi e confrontarsi nelle diverse aree di un metasettore industriale – quello della bioeconomia – su cui l’Unione europea punta decisamente per conciliare crescita economica, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo sostenibile. Già oggi in Europa la bioeconomia impiega 22 milioni di lavoratori (il 9% della forza lavoro complessiva) e genera un volume d’affari di 2mila miliardi di euro”. 

13 febbraio 2013
© Riproduzione riservata

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