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Farmaci, tracciatura Ue e Datamatrix. ADF e Federfarma Servizi: esentare grossisti da verifica identificativo per le movimentazioni infragruppo, da centrali di acquisto e in DPC


Durante le audizioni in Parlamento sono state esposte le principali criticità che il nuovo sistema di verifica dei farmaci comporterà per il settore della Distribuzione Intermedia dei medicinali, un comparto che garantisce la fornitura quotidiana di oltre 1,8 miliardi di confezioni farmaceutiche a oltre 25.000 farmacie e parafarmacie in tutta Italia.

04 OTT - Il nuovo sistema di verifica europeo dei medicinali dovrebbe entrare in vigore nel nostro Paese il 9 febbraio 2025 e, per evitare pesanti rallentamenti dell’attuale operatività dei Distributori Intermedi di farmaci, è indispensabile esentare i Grossisti dalla verifica dell’identificativo univoco per le movimentazioni infragruppo e da centrali di acquisto, nonché per i medicinali in Distribuzione per Conto (DPC). Lo sottolineano Federfarma Servizi (FFS) e l’Associazione Distributori Farmaceutici (ADF), che sono state audite dalla XII Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati e dalla X Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto legislativo in adeguamento alla normativa europea sul controllo anticontraffazione dei farmaci, di cui al Regolamento delegato UE 2016/161.

Durante le audizioni sono state esposte le principali criticità che il nuovo sistema di verifica dei farmaci comporterà per il settore della Distribuzione Intermedia dei medicinali, un comparto che garantisce la fornitura quotidiana di oltre 1,8 miliardi di confezioni farmaceutiche a oltre 25.000 farmacie e parafarmacie in tutta Italia. “Se tali esenzioni non verranno espressamente previste - sostiene il Presidente di ADF Walter Farris - saranno inevitabili le ripercussioni sulla tempestività del servizio distributivo e, quindi, sulla pronta dispensazione dei farmaci al cittadino, così come oggi conosciuta e apprezzata da tutti”.

Il sistema attuale di distribuzione intermedia è un modello efficiente e capillare, con consegne effettuate in farmacia in media entro 3 ore dall’ordine. L’introduzione di verifiche manuali dei 60 milioni farmaci consegnati in DPC e delle milioni di confezioni movimentate infra-gruppo e da centrali di acquisto partecipate dai Distributori Intermedi “comporterà un aggravio dei tempi di allestimento e consegna, oltre a necessari investimenti e costi insostenibili per un comparto che versa da anni in una situazione di difficoltà economica per la sotto remunerazione del servizio di distribuzione dei farmaci SSN di classe a)” osserva Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi.

Come sottolineato da Federfarma Servizi e ADF durante le audizioni in Camera e Senato, e come evidenziato anche nella riunione con il Sottosegretario alla Salute On. Gemmato cui ieri hanno partecipato i rappresentanti delle due sigle nazionali dei Distributori Intermedi - proseguono le due associazioni - l’esclusione dell’obbligo di verifica richieste per la DPC e per i passaggi infragruppo e da centrali d’acquisto non inficia in alcun modo la ratio del nuovo sistema di verifica del farmaco, trattandosi di ipotesi specifiche in cui i farmaci movimentati provengono dalle industrie produttrici, per cui non vi è alcun rischio di contraffazione né tantomeno di manomissione delle confezioni in questione. Come ribadiscono Federfarma Servizi e ADF, ringraziando il Ministero della Salute e le Commissioni competenti incontrate, l’impegno dei Distributori è garantire che il flusso di farmaci verso i cittadini non subisca interruzioni o ritardi. Il servizio pubblico della Distribuzione Intermedia si conferma un pilastro essenziale del Sistema Sanitario Nazionale e regionale, la cui sostenibilità ed efficienza operativa vanno garantite, a tutela della salute pubblica.

04 ottobre 2024
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