“Si verificherà una nuova pandemia? La risposta è sì. E quasi certamente sarà originata da una malattia infettiva respiratoria. I matematici hanno calcolato che c’è una possibilità pari al 2,5% ogni anno che ciò avvenga. Ma con le nuove piattaforme di sviluppo basati sulla tecnologia mRNA oggi siamo più pronti e abbiamo la possibilità di creare velocemente vaccini efficaci contro le minacce sanitarie. Penso che la nostra azienda si sia impegnata ad avere un nuovo vaccino pronto in 100 giorni, ricorderete durante la crisi del Covid”. A dirlo Ralf René Reinert, Vice President, International Vaccines Medical and Scientific Affairs Lead di Pfizer, nel corso di un incontro con la stampa sul tema della prevenzione delle malattie infettive respiratorie.
L’infettivologo ha parlato delle principali malattie respiratorie, che “raggiungono il loro picco stagionale tutte insieme, con una fortissima pressione sulle strutture sanitarie di tutti i paesi: influenza, Sars-Cov-2 (che ha però anche un picco nella stagione estiva, come abbiamo imparato a osservare), virus respiratorio sinciziale (RSV) e pneumococco. Contro ognuna di queste infezioni oggi esistono più vaccini molto efficaci, che vengono quando necessario aggiornati secondo le indicazioni delle autorità sanitarie internazionali. Sappiamo che le persone più a rischio di complicanze, soprattutto polmoniti, sono le persone anziane e i pazienti con malattie croniche e io consiglio a tutti loro, come anche si consiglia ai bambini, di sottoporsi a tutte le vaccinazioni consigliate, anche nella stessa seduta, senza alcun rischio. Il burden socio-economico di queste infezioni è destinato ad aumentare, dato che la popolazione anziana in tutto il mondo cresce, e la vaccinazione rappresenta la migliore arma per ridurre ospedalizzazioni e anche decessi. Nel caso del COVID-19 grazie ai vaccini sono state salvate 1,6 milioni di vite fra dicembre 2020 e marzo 2023. E se pensiamo che il costo dell’influenza in Europa è compreso fra 6 e 14 miliardi di euro, ci rendiamo conto di quanto la prevenzione possa influire sia sul benessere dei cittadini, che dei sistemi economico-sanitari del mondo”.