Donare il corpo alla scienza. Fondazione Veronesi: “Decreti attuativi attesi da 4 anni, approvarli subito”
A 4 anni dall’approvazione della legge 10/2020, la Fondazione chiede al Governo “un passo avanti a favore della scienza” e riferisce di avere ricevuto già molte richieste di persone interessate a donare il proprio corpo post mortem. Ma in assenza dei decreti attuativi, la legge non è applicabile, “con grave danno al progresso delle conoscenze e alla competitività della comunità scientifica italiana”. LA GUIDA DELLA FONDAZIONE SULLA LEGGE
12 APR - Sono trascorsi 4 anni dall’approvazione della legge 10/2020 per introdurre, anche in Italia, la possibilità di donare il proprio corpo alla scienza dopo la morte con procedure certe e codificate, al pari di quanto già avviene in altri Paesi europei e in generale nei Paesi più avanzati nel campo della ricerca scientifica. Ma in assenza dei decreti attuativi, nei fatti la legge è ancora ferma. Per questo la Fondazione Umberto Veronesi torna oggi a sollecitare il Governo perché approvi i decreti, consentendo “un passo avanti a favore della scienza”.
“Nel 2022 – ricorda la Fondazione in una nota -, il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ETS e la Commissione per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) sono stati i primi in Italia a esprimersi complessivamente sugli aspetti scientifici, etici e sociali della donazione del proprio corpo e dei tessuti per fini di studio e di ricerca in un parere congiunto nel quale affermavano che la donazione post mortem “rappresenta un gesto dall’alto valore simbolico ed etico, espressione di valori civili fondamentali come quello di solidarietà che può produrre benefici concreti per la salute pubblica e il progresso delle conoscenze”. Entrambi i soggetti valutavano come un importante passo avanti l’approvazione della legge”.
“Purtroppo ad oggi – spiega - dopo quattro anni, ancora mancano ancora i decreti attuativi che dovrebbero dare corso alla legge 10/2020 e senza i quali il diritto di donare il proprio corpo alla scienza non è ancora esigibile. I decreti sono necessari per chiarire le procedure secondo cui una persona può depositare le proprie volontà a favore della donazione post mortem per fini di studio e ricerca, nonché per stabilire e chiarire le procedure secondo le quali i centri territoriali competenti che sono stati individuati dovrebbero prendere in carico e poi disporre delle donazioni. In assenza dei decreti attuativi, oggi è impossibile donare il proprio corpo alla scienza post-mortem, con grave danno al progresso delle conoscenze e alla competitività della comunità scientifica italiana”.
Il Comitato Etico di Fondazione Veronesi, anche in occasione della Giornata per la donazione di organi fissata per domenica 14 aprile 2024, rivolge quindi l’appello urgente al Governo, e in particolare ai Ministri della Salute, dell’Università e della Ricerca e dell’Interno affinché “si proceda al più presto all’approvazione dei decreti attuativi della legge 10/2020 e si dispongano quindi tutte le misure necessarie affinché chiunque possa donare il proprio corpo e i propri tessuti post-mortem alla formazione medica e alla ricerca scientifica”.
In questi anni, Fondazione Veronesi si è impegnata in una campagna di informazione destinata ai cittadini per illustrare le nuove opportunità aperte dalla legge che, ribadisce, è “di grande rilevanza per la ricerca”. Da allora, fa sapere, “richieste urgenti sono pervenute da molte persone che avrebbero voluto compiere un ultimo gesto importante e solidale a beneficio di tutti e delle generazioni future e che, in assenza di tali decreti, non hanno potuto dar corso alla loro volontà di donare. Una perdita significativa non più accettabile”.
L’auspicio del Comitato Etico di Fondazione Veronesi è, dunque, che “anche per la donazione del corpo e dei tessuti post-mortem possa ripetersi quella convergenza tra società civile, comunità scientifica, e forse politiche che ha portato all’approvazione della legge 123/2023 sul “diritto all’oblio oncologico”, un passo avanti concreto e importante a favore dei diritti e delle libertà civili”.
Il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ETS è composto da: Carlo Alberto Redi, Presidente, già Professore di Zoologia e Biologia della Sviluppo, e Accademia dei Lincei; Giuseppe Testa, Vicepresidente, Professore di Biologia Molecolare, Università̀ degli Studi di Milano e Fondazione Human Technopole; Guido Bosticco, Giornalista e Professore presso il Dipartimento degli Studi Umanistici, Università̀ degli Studi di Pavia; Roberto Defez, Responsabile del laboratorio di biotecnologie microbiche, Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR di Napoli; Giorgio Macellari, Chirurgo Senologo ed esperto di bioetica; Emanuela Mancino, Professoressa di Filosofia dell’Educazione, Università̀ degli Studi Milano-Bicocca; Alberto Martinelli, Professore Emerito, Università̀ degli studi di Milano e Presidente della Fondazione AEM; Michela Matteoli, Professoressa di Farmacologia l’Humanitas University e Direttore dell’Istituto di Neuroscienze del CNR; Telmo Pievani, Professore di Filosofia delle Scienze Biologiche, Università̀ degli Studi di Padova; Giuseppe Remuzzi, Direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS; Luigi Ripamonti, Medico e Responsabile Corriere Salute, Corriere della Sera; Cinzia Caporale, Presidente Onorario, Coordinatore Centro Interdipartimentale per l’Etica e l’Integrità nella Ricerca (CID Ethics), Marco Annoni, Coordinatore, Bioeticista, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Fondazione Umberto Veronesi.
Tutti i pareri del Comitato Etico di Fondazione Veronesi sono liberamente consultabili al seguente indirizzo:
https://www.fondazioneveronesi.it/la-fondazione/i-comitati/comitato-etico
12 aprile 2024
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