Calcipotriolo/betametasone in gel. Terapia di prima scelta per la psoriasi
La Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse ha eletto nel suo Consensus paper – frutto del lavoro di 7 esperti sull’argomento - l’associazione calcipotriolo/betamesone in gel "la terapia di prima scelta" nel trattamento della psoriasi di grado lieve-moderato.
23 NOV - È il frutto del lavoro di 7 tra i maggiori esperti italiani in dermatologia e dell’attenta revisione dei principali studi clinici e delle raccomandazioni delle Linee guida europee e statunitensi sull’argomento: il
Consensus paper sulla terapia di associazione calcipotriolo/betamesone ha eletto la versione in gel terapia topica di prima scelta nel trattamento della psoriasi lieve o moderata. Il documento è stato presentato da
Giampiero Giromoloni, ordinario di Dermatologia e Venereologia presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Verona, nel corso dell’87° Congresso Nazionale della SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
La psoriasi lieve-moderata è una patologia a carattere geneticoche colpisce circa 125 milioni persone nel mondo, di cui quasi 2,5 milioni in Italia. Sulla base dei risultati della comparazione con altri trattamenti attualmente in uso, l’associazione calcipotriolo/betamesone in gel è risultata la terapia di prima scelta nel trattamento della psoriasi di grado lieve-moderato. “I due principi attivi che la compongono svolgono un’azione curativa sinergica”, ha spiegato Giromoloni. “Il calcipotriolo, analogo sintetico della vitamina D, agisce migliorando la differenziazione delle cellule cutanee e ripristinando il normale funzionamento delle cellule epidermiche; il betametasone dipropionato è un cortisonico che riduce l’eritema, l’edema, il prurito e l’infiltrato infiammatorio, inibisce la migrazione di cellule infiammatorie e il rilascio di citochine. I due principi attivi lavorano a tal punto in sinergia che l’azione irritativa del calcipotriolo viene mitigata dalle proprietà antinfiammatorie del betametasone. Questo nuovo gel si conferma quindi come una potente terapia topica”. In più la combinazione – essendo più efficace e meglio accettata dai pazienti – soddisfa il principale obiettivo che si vuole raggiungere: una buona aderenza terapeutica.
Pur avendo la psoriasi un enorme impatto sulla qualità di vita,infatti, i pazienti che ne sono affetti spesso non sono motivati a trattare la patologia e mostrano un basso livello di aderenza. I dati emersi dagli studi clinici evidenziano come dal 39 al 73% dei pazienti non utilizzi i medicamenti prescritti come raccomandato dal medico.
Sono dati allarmanti, perché il paziente psoriasico entra presto in un circolo vizioso: la mancata aderenza lo rende insoddisfatto dei risultati, ma più è insoddisfatto, più si allontana dalla terapia prescritta. “Le survey indicano che la maggior parte dei pazienti utilizza creme emollienti e idratanti, addirittura shampoo antiforfora invece dei farmaci anti-psoriasici topici indicati per la forma lieve-moderata di questa condizione patologica”, ha commentato
Michele Blasco, Medical Director LEO Pharma Italia, un’azienda farmaceutica danese leader nel campo dei trattamenti per le malattie della pelle, che ha partecipato all’incontro. “Per contrastare questa pericolosa tendenza a non aderire al trattamento è possibile intervenire in diversi modi. Semplificare la terapia, aumentare la frequenza delle visite di follow-up, educare meglio il paziente coinvolgendolo nella scelta della terapia che più risponde alle sue esigenze”.
Sono diversi i fattori responsabili della mancata aderenza alla terapia topicada parte del paziente con psoriasi, tra cui la paura di effetti collaterali, la mancanza di tempo per medicamenti complessi e la scarsa gradevolezza e proprietà cosmetica dei prodotti.
I risultati delle ricerche illustrati dal Documento di Consenso presentato al Simposio evidenziano come le caratteristiche del gel a base di calcipotriolo/betamesone siano particolarmente adatte a “smontare” tali fattori. “Oltre alla rapidità d’azione e alla durata dell’efficacia che si mantiene nel tempo, addirittura a un anno dall’inizio della cura – ha concluso Girolomoni – l’associazione terapeutica in gel non comporta un aumento di incidenza di eventi avversi steroide-correlati e risulta più pratica e facile nell’applicazione. Il gel infatti ha molteplici qualità che lo rendono gradito ai pazienti: non unge, viene assorbito meglio e velocemente dalla pelle, non macchia i vestiti, non ha cattivo odore”.
23 novembre 2012
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