Nel 2023 c’è stato un forte aumento in tutta Europa dei casi di morbillo, riportato dall’Oms, che ha registrato lo scorso anno nel continente europeo 21mila ospedalizzazioni e 5 morti. Anche in Italia il sistema di sorveglianza, coordinato dal Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, ha registrato nel 2023, 43 casi di morbillo, in netta risalita rispetto ai 15 del 2022, mentre nel mese di gennaio del 2024 ne sono stati segnalati 29 e a febbraio 35, per il 30%-40% importati. Nel 2022 in Italia la copertura vaccinale per il morbillo si è attestata al 92% della popolazione per la prima dose e all'86% per la seconda, in calo rispettivamente dell'1% e del 3% rispetto al 2018. Tuttavia, i dati del 2022, riportano una copertura del 94,40 % nei bambini sotto i 24 mesi, molto vicina al 95% e di certo superiore all’86% del 2016, anno che precedette l’epidemia del 2017.
Per questo l’Iss ha voluto approfondite il tema fornendo una breve Faq relativa al recente studio sulle varianti del morbillo pubblicato su Eurosurveillance.
In Italia è stata trovata una variante che sfugge ai test. Che vuol dire?
Uno studio dell’università di Milano e dell’Iss ha trovato anche in Italia, dopo che era stata descritta in Svizzera, una variante del morbillo in cui si riscontrano alcune mutazioni che danno una leggera perdita di sensibilità ad uno dei test molecolari in uso, anche se diverso da quello utilizzato maggiormente nel nostro paese. Questo risultato suggerisce di continuare a mantenere alta la nostra soglia di attenzione per verificare l’eventuale necessità di aggiornamento dei test molecolari. Inoltre, i test molecolari non sono gli unici tipi di test in uso per confermare una diagnosi di morbillo. I test principali per la conferma della diagnosi sono infatti i test sierologici, in particolare la misurazione delle IgM specifiche.
Ma c’è il rischio che questa variante sfugga al vaccino?
Si può escludere che le mutazioni descritte possano influenzare l’efficacia del vaccino. Il virus del morbillo è un virus molto stabile e da oltre 60 anni la vaccinazione conferisce una protezione efficace contro tutti i genotipi circolanti. L’evoluzione naturale del virus in un ceppo che sfugga al vaccino è un evento altamente improbabile