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Covid. Su Nature scienziati americani aprono la strada verso vaccini più efficaci: saranno somministrati direttamente nelle vie respiratorie


I ricercatori testano le strategie di immunizzazione contro il COVID-19 di prossima generazione: il richiamo del vaccino potrebbe essere somministrato a livello del sito di ingresso del virus, migliorando le possibilità di evitare il contagio e non solo di prevenire la malattia grave. Lo studio effettuato sui primati 

15 DIC - Si stima che la campagna globale di vaccinazione contro il Covid-19 abbia consentito di salvare circa 20 milioni di vite. Ma sebbene gli attuali vaccini forniscano protezione contro lo sviluppo di malattie gravi, riescono ancora a fare poco per prevenire l’infezione e la sua trasmissione. Nuovi dati pubblicati sulla rivista Nature da scienziati del Beth Israel Deaconess Medical Center (BIDMC) suggeriscono che potrebbe essere possibile migliorare la protezione contro Covid-19 somministrando il vaccino direttamente a livello delle vie respiratorie, la principale porta di ingresso del virus nell'organismo umano.

“L'incapacità dell’attuale generazione di vaccini contro il virus SARS-CoV-2 somministrati per via intramuscolare (IM) nel bloccare l’infezione è probabilmente legato alla mancata produzione di robuste risposte immunitarie della mucosa a livello della porta di ingresso del virus”, spiega l’autore Dan H. Barouch, direttore del Centro per la ricerca sui vaccini e sulla virologia presso il BIDMC. “In questo studio, effettuato sui primati, abbiamo dimostrato che nuove strategie di immunizzazione potrebbero aumentare notevolmente l’immunità della mucosa e migliorare l’efficacia protettiva dell'immunizzazione”.

Barouch e colleghi hanno vaccinato 40 macachi rhesus adulti con il vaccino Ad26 COVID-19 (Janssen/Johnson & Johnson) somministrato per via intramuscolare: l'iniezione nel braccio che tipicamente ricevono gli adulti. Circa un anno dopo, gli animali hanno ricevuto un richiamo. Tre gruppi hanno ricevuto una dose del vaccino Ad26 sempre per via intramuscolare, oppure per via intranasale (somministrata tramite spray nasale) o per via intratracheale (somministrata tramite nebulizzatore o inalatore). Un quarto gruppo ha ricevuto una dose del vaccino a mRNA (Pfizer-BioNTech) per via intranasale. Un gruppo di controllo non ha ricevuto booster.

Successivamente, i macachi sono stati infettati con Sars-Cov-2 e i ricercatori hanno campionato il sangue, i fluidi nasali e polmonari degli animali per monitorare le loro risposte immunitarie. Hanno scoperto che il richiamo di Ad26 somministrato tramite via intratracheale forniva una protezione quasi completa contro il virus e induceva una maggiore immunità della mucosa rispetto alla via intranasale o intramuscolare. Al contrario, il booster con il vaccino mRNA intranasale si è rivelato inefficace, suggerendo che saranno probabilmente necessarie formulazioni migliorate per un’efficace somministrazione alle mucose di questo tipo di prodotti. Questi dati suggeriscono la fattibilità dello sviluppo di vaccini che blocchino le infezioni virali a livello delle vie respiratorie”, assicurano gli autori.


15 dicembre 2023
© Riproduzione riservata

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