Il fenomeno dell’antimicrobicoresistenza rappresenta purtroppo da anni una crescente emergenza sanitaria di difficile contenimento in Italia, anche a causa dell’assenza di una rete clinica di monitoraggio e conduzione di studi nazionali che permetta sia di accrescere che di aggiornare rapidamente ed in modo scientificamente solido le conoscenze in tale ambito.
La Società Italiana di Terapia Antinfettiva (Sita), come risposta alla crescente sfida del contrasto ai microrganismi resistenti, ha varato il progetto dinamico Multi-Sita: una piattaforma di studi osservazionali coordinata dall’ Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova e che coinvolge altri 22 Centri di infettivologia su tutto il territorio nazionale. Un progetto unico nel suo genere, che si basa sulle solide esperienze di Sita per quanto riguarda la conduzione di studi nazionali sulle infezioni batteriche e fungine, nonché sulla loro diagnosi e sull’utilizzo dei farmaci antibatterici ed antifungini nella pratica clinica quotidiana. La piattaforma Multi-Sita permetterà un controllo centralizzato e più puntuale delle dinamiche delle infezioni resistenti nel nostro Paese, contribuendo a migliorare la reattività del sistema.
“In Italia non abbiamo un sistema di monitoraggio centrale delle infezioni da microrganismi resistenti – spiega Matteo Bassetti, Presidente Sita, Direttore Clinica Malattie Infettive, Ospedale Policlinico San Martino Irccs, Genova e Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Genova – i dati di cui disponiamo vengono raccolti a livello europeo e riguardano solo le percentuali di resistenza, ad eccezione di alcune sorveglianze specifiche attivate una tantum.
Con la piattaforma Multi-Sita avremo finalmente modo di monitorare strettamente i vari tipi di microrganismi, producendo delle solide evidenze su quanto i vari microrganismi resistenti impattano sulla salute pubblica e quindi sulle ricadute a livello di morbidità, di mortalità, di lunghezza della degenza; ma anche sulla pratica clinica quotidiana nella gestione di queste infezioni, sia per quanto riguarda la diagnostica, che, soprattutto, per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci antibiotici e antifungini, vecchi e nuovi. Il vantaggio di avere un network di questo tipo a disposizione è sicuramente quello di essere reattivi e veloci nell’affrontare le sfide quotidiane che il fenomeno dell’antimicrobicoresistenza ci pone dinnanzi”.
Il progetto dinamico è attualmente attivo ed i risultati dei primi studi saranno già disponibili nel corso del 2023. Il lungo iter approvativo degli ultimi due anni, ricorda una nota, è stato necessario al fine di creare una piattaforma unica che rappresenta un avanzamento cruciale nel garantire un’adeguata reattività della ricerca italiana alle sfide delle infezioni batteriche e fungine e alla loro straordinaria dinamicità. Il progetto dinamico Multi-Sita rappresenta pertanto uno strumento comune per la conduzione di studi a livello nazionale che permettano di meglio comprendere e combattere la diffusione dell’antimicrobicoresistenza nel nostro Paese e di migliorare la cura dei pazienti che sviluppano infezioni da patogeni resistenti agli antimicrobici.
“Sono già stati condotti uno studio completo, la cui raccolta dati è stata completata e di cui siamo in fase di analisi e sono in corso altri 3 studi – dichiara Daniele Roberto Giacobbe, Segretario SITA, Dirigente medico Malattie Infettive, Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Genova e Assistant Professor di Malattie Infettive, Università degli Studi di Genova – siamo quindi vicini alla pubblicazione dei primi risultati. Sicuramente l’obiettivo più importante della piattaforma Multi-Sita è quello di aumentare la qualità della ricerca e della reattività della conduzione degli studi su queste patologie, che sono molto dinamiche. Il progetto conta su una piattaforma informatica specifica per il progetto: questo permette di essere più veloci e più reattivi alle nuove sfide, che possono essere rappresentate da un patogeno particolarmente resistente, oppure da infezioni batteriche o fungine che colpiscono pazienti già debilitati da altre patologie, come le infezioni che colpiscono i pazienti con Covid-19.
La piattaforma informatica per la raccolta dei dati – prosegue – è supervisionata da uno staff dedicato, permettendo di avere un feedback in tempo reale sulla qualità del dato raccolto. Questo, unito all’organizzazione di una rete già pronta e costituita, che coinvolge Centri di alta specializzazione in tutta Italia, consente di aumentare moltissimo la qualità dei dati raccolti e quindi, in assoluto, della ricerca, portando a risultati più solidi, più applicabili al paziente e al miglioramento delle cure”.
I centri che aderiscono a Multi-Sita
Approvato nel primo centro (IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova) nel 2020, negli anni successivi il progetto ha completato il necessario iter approvativo in altri ventidue centri italiani: