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Curare le malattie neurologiche


08 LUG - La ricerca nel campo delle "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" (TIC), applicata al cervello umano, può aiutare a risolvere problemi che derivano da eventi traumatici o congeniti, o a studiare come funziona il cervello e “copiarlo”. Ma non solo. Anche altre patologie possono essere studiate e risolte con i progetti europei finanziati in questo ambito. E soprattutto, molte potrebbero aiutare la scienza a migliorare la qualità della vita dei pazienti.
 
Ictus
L'ictus, ad esempio, è una di queste: si tratta della più comune malattia neurologica che colpisce le persone, causando problemi cognitivi, come difficoltà di attenzione, memoria o linguaggio, o gravi disabilità fisiche. L'incidenza aumenta con l'età e la rende la più frequente causa di disabilità a vita in età adulta; questi effetti tendono a far aumentare la dipendenza dei pazienti da altre persone e questa perdita di autonomia può portare alla depressione.
Esiste un progetto europeo, che si chiama CONTRAST, che cerca di colmare proprio il divario tra la riabilitazione istituzionale e il monitoraggio del paziente a casa. Il progetto sta sviluppando un'"interfaccia essere umano-computer" (human-computer interface o HCI) per migliorare le funzioni cognitive, offrendo moduli di allenamento per migliorare il recupero di attenzione e memoria. I pazienti saranno in grado di completare un processo di riabilitazione fatto su misura per loro a casa usando il computer, mentre il loro medico fornirà un allenamento a casa e seguirà i progressi dalla struttura ospedaliera. 
Un terzo dei pazienti che hanno avuto un ictus avranno disabilità fisiologiche o cognitive a lungo termine, che impediranno loro di mantenere una vita indipendente. COGWATCH ha lo scopo di migliorare la riabilitazione di chi ha avuto un ictus e ha i sintomi della "sindrome di aprassia e disorganizzazione dell''azione" (AADS). Questi pazienti mantengono le capacità motorie ma fanno errori cognitivi durante azioni quotidiane orientate a un obiettivo. Il progetto sta sviluppando strumenti e oggetti intelligenti, dispositivi portatili e indossabili e sistemi ambientali per fornire una riabilitazione cognitiva personalizzata a casa per chi è stato colpito da un ictus e ha sintomi di AADS. Fornendo un feedback continuo, il sistema aiuta a ri-allenare i pazienti a svolgere le attività quotidiane di cui hanno bisogno per essere indipendenti. 
 
Parkinson
Il morbo di Parkinson è un'altra malattia neurodegenerativa la cui incidenza sta crescendo man mano che la popolazione invecchia, colpisce in particolare le zone del cervello coinvolte nel controllo del movimento. Il progetto CUPID ha lo scopo di sviluppare una riabilitazione innovativa e personalizzata a casa per le persone che hanno il morbo di Parkinson, sulla base delle esigenze del paziente. 
Il servizio CUPID userà sensori indossabili, biofeedback audio, realtà virtuale e raccolta di informazioni esterna per fornire un allenamento intensivo e motivante adatto al paziente e monitorato a distanza, facendo diminuire il bisogno di spostarsi in un centro di riabilitazione. 
Entro la fine del primo anno, a dicembre 2012, il progetto aveva ideato gli esercizi di riabilitazione e sviluppato un prototipo di giochi virtuali per questi esercizi, oltre alle infrastrutture di telemedicina necessarie per la supervisione a distanza. 

Epilessia
L'epilessia è un altro disturbo neurologico comune che, nonostante i progressi fatti nelle cure, rimane incurabile. Oggi, le cure farmaceutiche possono ridurre o eliminare i sintomi, ma queste richiedono un continuo adattamento per tutta la vita per essere efficaci. La malattia richiede quindi il monitoraggio di diversi parametri per una diagnosi, previsione, allarme e prevenzione precisi e un follow-up della cura e una valutazione pre-chirurgica. Il progetto ARMOR sta progettando un sistema di monitoraggio più olistico, personalizzato, efficiente dal punto di vista medico ed economico per analizzare i dati del cervello e del corpo dei malati di epilessia. Questo sistema portatile fornirà una diagnosi più precisa per i singoli pazienti e permetterà di capire meglio e di prevedere in che momento si presenteranno le convulsioni e di che tipo saranno, il che aiuterà ad avere un segnale di allarme e assicurare la disponibilità di assistenza medica e consulenza se necessario. 
 
Arto fantasma
L'amputazione di un arto non è soltanto un'esperienza fisica traumatica. Può portare anche a sensazioni, di solito accompagnate da dolore, che sembrano provenire dalla parte del corpo che non c'è più, chiamata "arto fantasma". Il progetto TIME sta sviluppando una cura alternativa per il dolore dell'arto fantasma basata su una nuova "interfaccia essere umano-macchina" (human-machine interface o HMI) e una stimolazione elettrica selettiva dei nervi periferici. 
Usando un elettrodo impiantabile posizionato dentro il nervo e stimolatori elettrici sistemati al di fuori del corpo, il sistema fornirà una macro stimolazione elettrica per aiutare a ridurre le sensazioni di dolore e potrebbe avere anche altre applicazioni, come per esempio aiutare chi ha subito un''amputazione a percepire ambienti virtuali per mezzo del tatto.

08 luglio 2013
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