“AIFA è fondamentale per garantire innovazione a tutti i cittadini. Dopo 20 anni era necessaria una riforma e questo è ciò che abbiamo fatto per arrivare ad avere meno bucrocrazia, tempi rapidi di accesso all'innovazione da parte dei cittadini indipendentemente da quanto guadagnano e da dove risiedono. Le modifiche introdotte in Aifa con la nuova commissione unica stanno funzionando, la CSE ha trovato molte pratiche inevase e molte pratiche sono arrivate, dai primi risultati abbiamo emerge che il tempo medio per valutare i dossier è sceso da oltre 500 a 250 giorni. Guardiamo dunque con fiducia al lavoro della nuova Aifa per far si che sia sempre più forte nel dare risposte agli italiani”. A parlarne è stato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenendo all'assemblea di Farmindustria 2024 a Roma.
Il ministro ha poi parlato della proposta di riforma della normativa farmaceutica in discussione a livello europeo: “Nelle proposte della commissione ci aspetti positivi e aspetti negativi su cui siamo intervenuti. Viene ribadita l'importantza dell'innovazione e della ricerca e sviluppo che sono il motore della ricerca in campo farmaceutico e di una nazione. Già nel 2023 abbiamo fatto un position paper molto chiaro perché ci sono punti che ci lasciano perplessi: vogliamo che l'industria continui a investire in Europa, anche di più rispetto al passato, ci muoviamo in un orizzonte globale e dobbiamo renderla sempre più attrattiva. E' un punto condivisibili chiedere che ci sia accesso ai farmaci in tutti i paesi Ue non possiamo che essere d’accordo sul fatto che bisogna investire per avere nuovi farmaci per malattie complesse o quando si pone accento sulla resistenza antibiotica. Poniamo però attenzione sul fatto che alcuni strumenti ritenuti utili come la riduzione della protezione dei dati da 8 a 6 anni e della market exclusivity sui farmaci orfani da 9 a 8 anni possono essere misure sbagliate, che inducono l'industria a non investire più. Non possiamo far sì che chi porta innovazione veda l'Europa come un sistema dove non è utile investire”.