Ecco le raccomandazioni della Società italiana della medicina di emergenza-urgenza
31 GEN - "In merito al nuovo allarme di un potenziale arrivo anche in Italia del Coronavirus, mi preme sottolineare, in qualità di presidente Simeu, che come sempre gli operatori sanitari dei Pronto Soccorso, impegnati in prima linea, si trovano come già accaduto in passato per la Sars, a fronteggiare questa nuova potenziale emergenza con i soliti scarsi mezzi a disposizione. L’impegno e l’abnegazione da parte degli operatori non sono mai mancati, ma serve la collaborazione di tutti per ridurre al minimo i rischi di potenziali contagio". Così
Salvatore Manca, presidente nazionale Simeu.
"Mi sento perciò di fare alcune raccomandazioni rivolte principalmente ai pazienti e ai loro accompagnatori:
- Non recarsi nei Pronto Soccorso Ospedalieri alla comparsa di semplici sintomi influenzali, quali febbre, tosse, dolori osteoarticolari, ma in presenza di questi sintomi rivolgersi in prima istanza al proprio Medico di famiglia che valutando la situazione clinica, e eventuali patologie concomitanti, potrà stabilire la eventuale necessità del ricovero ospedaliero.
- Ridurre al minimo i contatti con potenziali affetti da Coronavirus, visto la promiscuità delle sale d’attesa dei Pronto Soccorso, e la rarità di sale d’attesa separate.
- Il personale tutto dei Pronto Soccorso è in grado di porre in essere dei percorsi alternativi per i pazienti ai quali, all’atto del triage, sia sorto anche il minimo sospetto di una patologia potenzialmente trasmissibile".
31 gennaio 2020
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