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Covid. La Sardegna resta bianca

di Elisabetta Caredda

ll tasso di occupazione dei posti letto in area non critica non supera la soglia del 15%, l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva raggiunge il 13%. In Commissione Salute il bilancio degli interventi dell'Ares: 61.197 gli interventi gestiti dalla centrale operativa del 118 di Cagliari da gennaio a luglio 2021 e 44.290 quelli condotti dalla centrale di Sassari, con un incremento di circa il 17% rispetto al 2020 per gli eventi primari.

06 SET - Si conferma la zona bianca per la Sardegna, grazie alla percentuale di occupazione dei posti letto occupati in area medica da pazienti Covid (oltre la quale è previsto il cambio di colore) che è rimasta stabile anche nella settimana di settembre, assestandosi entro il 15%. Per quanto riguarda l’andamento occupazionale dei posti letto in terapia intensiva Covid-19 monitorato dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), esso mostra attualmente una soglia superiore al 10% assestandosi intorno al 13%.

E mentre la Commissione Salute e Politiche sociali del Consiglio regionale sardo segue da vicino gli aggiornamenti sulla situazione Covid del territorio, è anche tempo di bilanci. Come quello fatto dall’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (Areus), sentita in commissione sugli interventi da essa diretti nell’arco dell’anno.

“Da gennaio a luglio 2021 – ha illustrato la commissaria straordinaria dell’Areus, Simonetta Bettellini, così come riportato dal sommario della seduta dell’ufficio stampa del Consiglio - la centrale operativa di Cagliari ha gestito 9.575 codici rossi (+23,7% rispetto al 2020), 33.766 gialli (+19,8%), 11.441 codici verdi (+3,1%) e 232 bianchi (31,8%). La centrale di Sassari ha gestito invece 15.095 codici rossi (+24,5%), 21.320 gialli (+16,1%), 4.784 verdi (-5,1%) e 68 (+28,3%)”.

Per un totale di 61.197 interventi gestiti dalla centrale operativa del 118 di Cagliari e 44.290 sono stati quelli condotti dalla centrale di Sassari, “con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2020 di circa il 17% per gli eventi primari”.

Sulla rete territoriale del Sistema sanitario dell’emergenza urgenza la commissaria ha spiegato: “La rete è stata potenziata a partire dall’autunno 2020 per supportare l’impatto del covid19 a livello regionale. E’ costituita da circa 200 postazioni di base (soccorritori degli enti del Terzo settore e Associazioni di volontariato), 24 postazioni medicalizzate (con medico e infermiere), un’auto medica (con il medico e l’autista) e 4 postazioni intermedie (2 a Sassari, 1 a Macomer, e 1 a Cagliari) con a bordo autista, soccorritore e infermiere. Le postazioni, compreso l’elisoccorso, hanno contribuito non solo con i soccorsi primari pre-ospedalieri, ma anche con i soccorsi secondari, anche al solo fine di garantire la ridistribuzione dei pazienti nelle diverse terapie intensive, trasferimenti sanitari tra presidi ospedalieri, dimissioni al domicilio, trasporto di pazienti dalla periferia o comuni diversi alle sedi ospedaliere di somministrazioni di anticorpi monoclonali Covid19, specifici per la prosecuzione della terapia”.

“Le situazioni più critiche, tuttavia – ha puntualizzato Bettellini -, si sono verificate e si stanno verificando per le lunghe attese delle postazioni, più spesso di base, per la presa in carico dei pazienti, in particolare sospetti COVID-19, presso i Servizi di Pronto Soccorso degli ospedali. Attese che superano anche le 12 ore, con mezzi, pazienti ed equipaggi esposti a condizioni microclimatiche estreme, al di fuori delle camere calde dei presidi e impegno prolungato di ausili sanitari in dotazione del mezzo di postazione da parte degli operatori dei Servizi di Pronto Soccorso”.

“Tra le maggiori criticità evidenziate dalla commissaria – prosegue la nota consigliare -, si rileva la carenza di medici di Medicina territoriale e il fatto che il 70 per cento dei codici rossi e gialli vengano gestiti da mezzi di soccorso di base. La Bettellini in conclusione ha annunciato che la proposta del Piano territoriale è pronta per essere esaminata da parte dei competenti uffici regionali e condivisa con il tavolo di confronto che Areus ha costituito con gli enti del terzo settore”.

In risposta, si apprende che la commissione Salute a termine dell’audizione della Commissaria si è detta disponibile, dopo aver analizzato nel dettaglio la situazione, eventualmente “a presentare delle proposte di integrazione ai fondi già previsti nella PL 284 per il sistema dell’emergenza urgenza”.

Elisabetta Caredda

06 settembre 2021
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