Carenza di terapisti occupazionali in Sardegna, prestazioni a rischio
di Gabriella Casu
04 DIC -
Gentile Direttore,
all’indomani della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, AITO, Associazione italiana terapisti occupazionali, sezione Sardegna vuole sottolineare quanto sia importante promuovere non solo nelle occasioni, ma ogni singolo giorno dell’anno, i diritti e il benessere delle persone disabili. Le persone con disabilità hanno diritto di vivere, di scegliere, di accedere alle cure, di usufruire di tutti i servizi essenziali, e non solo, a loro garantiti.
AITO sezione Sardegna rimarca la carenza dei professionisti che rappresenta nella Regione ricordando che quello del Terapista Occupazionale, professionista sanitario della riabilitazione, è un lavoro non correlato alla patologia ma alla persona, che tende a esaltare gli aspetti motivazionali e a ricercare i facilitatori ambientali per favorire la partecipazione alle attività quotidiane, nella cura del se, nella produttività e, ultimo non per importanza, nel tempo libero. L’Associazione vuole dare enfasi a quest’ultimo concetto: la persona non va solo riabilitata nel mero senso del termine, il suo percorso non termina con la dimissione o nel miglioramento di punteggio in una scala di valutazione delle autonomie: continua nel singolo territorio, in sinergia con quello che può offrire la comunità, si concentra anche sulla famiglia. E’ importante che le giornate non vengano riempite solo dalle attività principali (mangiare, vestirsi e lavarsi) ma anche da quelle che danno piacere alla persona e la fanno sentire tale, che danno la possibilità di esprimersi (nel proprio ruolo di mamma sorella amico vicino etc), e di approfondire i vari interessi (sport, cucina, visite ai musei, etc).
Il terapista occupazionale è presente nei nuovi LEA per diverse patologie (Artrite reumatoide, Demenza, Lupus eritematoso sistemico, Malattia di Alzheimer, Morbo di Parkinson e altre malattie extrapiramidali, Psicosi, Spondilite Anchilosante), cosi come nel Piano Nazionale delle demenze (2014); nel piano di indirizzo (2011) il domicilio è definito come luogo di privilegio per questa figura, che è prevista nell’organizzazione dell’assistenza all’ictus (2010) e nelle unità spinali (2004), oltre che in una serie sempre più lunga di raccomandazioni nazionali e internazionali e PDTA (esempio: per le persone con sclerosi multipla - AISM 2014). Il terapista occupazionale dispone di strumenti professionali finalizzati a raccogliere e analizzare la storia di vita della persona, individua ed esalta gli aspetti motivazionali e le potenzialità di adattamento dell'individuo, partecipa alla scelta e all'ideazione di ortesi congiuntamente o in alternativa a specifici ausili, propone, ove necessario, modifiche dell'ambiente di vita e promuove azioni educative verso il soggetto in trattamento, verso la famiglia e la collettività, offre strategie per una qualità di vita il più possibile dignitosa.
Ciò nonostante, numeri alla mano, nel Pubblico è assente, semisconosciuta, cosi come nella riabilitazione extraospedaliera e domiciliare, e questo in tutte le fasce d’età e nei vari ambiti di competenza.
I numeri degli iscritti nei tre Ordini TSRM PSTRP della Sardegna, indicano 5 professionisti sull’Isola. Numeri insufficienti per coprire il servizio. Nessuno dei terapisti occupazionali iscritti all’Albo è assunto dall’ATS.
L’Associazione vuole porre attenzione sul divario tra la sanità sarda e quella delle altre Regioni per evitare che la persona con disabilità sarda si confermi essere “di serie B”, non potendo accedere a servizi riconosciuti efficaci e soprattutto efficienti da sempre più numerose evidenze presenti in letteratura o che sia costretto ad andare fuori regione, con le spese che questo comporta, misurabili e non, nonchè al fine di comprimere i frequenti fenomeni di abusivismo.
AITO Sardegna chiede dunque ai decisori di permettere che il terapista occupazionale possa svolgere il suo ruolo all'interno del team riabilitativo e socio-sanitario, inserendolo nel fabbisogno del personale nell’ATS e verificando i titoli dei professionisti al momento degli accreditamenti ai Privati convenzionati, così che il professionista possa dare il proprio contributo di competenze per permettere alla persona di conseguire il diritto alla salute e una vita partecipata e da protagonista.
AITO ricorda dunque che anche il terapista occupazionale ha l'obbligo di iscrizione al proprio albo. Il cittadino che vuole essere sicuro di affidare se stesso o un suo familiare ad un professionista e non a chi esercita senza avere i requisiti adeguati può utilizzare il
seguente sito per verificare l'appartenenza.
Per sapere di più sulla Terapia Occupazionale www.aito.it
Gabriella Casu
Referente AITO Sardegna
04 dicembre 2019
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