Vertenza Aias, sciopero di 24 ore dei sindacati. Presidio a Cagliari
di Elisabetta Caredda
Le emergenze reclamate riguardano il pagamento di nove/dieci mensilità arretrate da parte di Aias verso i dipendenti, tanti dei quali oramai stremati dalle difficoltà economiche anche solo per le spese di sopravvivenza di prima necessità, e la preoccupazione di sospensione da parte del Presidente della Regione Christian Solinas del percorso di attivazione de SAS DOMOS
26 APR - E’ stata una vera e propria giornata di mobilitazione quella dei dipendenti dell’Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS) che il 26 aprile hanno aderito allo sciopero di 24 ore indetto dalle Federazioni provinciali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e USB, dopo il secondo incontro svoltosi in prefettura l’11 aprile 2019 che non ha visto il realizzarsi delle aspettative attese (
Vertenza Aias. Vertice in Prefettura, l’assessorato aprirà un tavolo tecnico, ma i sindacati sono scettici. ). Sono stati in presidio in viale Poetto a Cagliari davanti alla sede regionale dell'associazione, che si occupa di gestire i servizi alle persone disabili e non autosufficienti, e nel Sulcis iglesiente.
Le emergenze reclamateriguardano il pagamento di nove/dieci mensilità arretrate da parte di Aias verso i dipendenti, tanti dei quali oramai stremati dalle difficoltà economiche anche solo per le spese di sopravvivenza di prima necessità, e la preoccupazione di sospensione da parte del Presidente della Regione
Christian Solinas del percorso di attivazione de SAS DOMOS, la Società Consortile costituita nel dicembre 2018 e finalizzata a sviluppare una gestione di servizi relativi all’attività sanitaria e socio-sanitaria con la creazione di sedi di assistenza ulteriori per i pazienti e nuove opportunità di lavoro; un’alternativa alla gestione delle numerose strutture Aias sparse sul territorio regionale che fan capo alla sola famiglia Randazzo, di cui fanno parte due ex Consiglieri regionali. Si reclama la possibilità di superare un “quasi monopolio”.
Per l’AIAS, che motiva le difficoltà di pagamento degli stipendi ai lavoratori come conseguenza di ritardi di pagamenti delle quote sociali da parte dei Comuni e di mancati pagamenti di crediti presunti di tanti anni addietro da parte della Regione per prestazioni effettuate, la proclamazione di questo sciopero sarebbe illegittima. In una lunga lettera inviata alle organizzazioni sindacali, alla Regione e all’ATS, l’Associazione, tra i punti osservati, afferma che “le contestazioni delle OO.SS. sono pretestuose, hanno un connotato più che altro politico e non sindacale e non rispondono alla realtà dei fatti”.
Le risposte dei sindacatinon si sono fatte attendere, sembrerebbe stiano facendo collezione, ogni qual volta proclamano uno sciopero, di lettere ritenute “imbottite di intimidazioni e minacce”, rivolte per lo più ai lavoratori “non allineati” che aderiscono agli scioperi da loro indetti, con la finalità di demotivarne la partecipazione.
La FP CGILconsidera sostanzialmente ostruzionistiche le osservazioni asserite da AIAS e ritiene non sopportabile la pretesa che i crediti vantati dall’AIAS possano diventare oggetto di interpretazione a seconda degli orientamenti politici dell’amministrazione in carica, pertanto accenna che si riserverà di richiedere l’intervento ispettivo della Corte dei Conti nei confronti di ogni soggetto pubblico contraente con l’AIAS perché sia accertato il rigoroso rispetto di ogni norma di contabilità e di bilancio nella attuazione dei contratti.
La FP CISL risponde evidenziando “che solo la Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali può consentire, come ha fatto, lo sciopero; non Aias”. Cita inoltre gli articoli 32 e 36 dove si afferma che la Repubblica garantisce il diritto alla salute e il diritto alla retribuzione. Come si conciliano questi due diritti in Aias si domandano i sindacati? La FP CISL lancia dunque un appello e sollecita la nuova Giunta Regionale perché prosegua il percorso prudente già intrapreso e delineato dalla società consortile SAS DOMOS, si faccia parte attiva nella revoca definitiva delle convenzioni o concessioni di servizio pubblico a quelle Associazioni che, come Aias, fanno impresa pur non assumendosene esplicitamente i rischi.
“Il nuovo governatore Christian Solinas, come primo atto, ha sospeso la formazione di Sas Domos e lasciato così, in balia delle onde, intere famiglie che attendono certezze e lascia allo stesso modo il servizio che viene svolto per le fasce più deboli – dice il
consigliere regionale Eugenio Lai,
Vice Presidente del Gruppo Consiliare Liberi e Uguali Sardigna. Lai, esprimendo la sua vicinanza ai lavoratori e le lavoratrici dell’ AIAS, ha fatto sapere che il 26 aprile, stesso giorno in cui i sindacati confederali hanno proclamato lo sciopero, ha depositato un’interrogazione in Consiglio regionale per smuovere le acque istituzionalmente.
Sull’annosa vertenza AIAS interviene anche il Gruppo consiliare M5S in Consiglio regionaleche esprime solidarietà e assicura il massimo impegno affinché la situazione venga risolta al più presto: “La solidarietà ai lavoratori dell'Aias, che da mesi non ricevono lo stipendio, non basta più. Servono azioni concrete da parte di chi è in Regione. Per questo chiediamo che la vertenza venga subito inserita nel calendario dei lavori della Commissione Sanità”. Il Gruppo M5S ricorda che l'annosa vertenza Aias era già seguita dal M5S sardo, dalla
deputata Emanuela Corda e dalla
Consigliera Carla Cuccu, oggi Segretaria della VI Commissione Sanità, e verrà pertanto da quest’ultima riproposta in tempi celeri in Consiglio regionale.
Elisabetta Caredda
26 aprile 2019
© Riproduzione riservata
Altri articoli in QS Sardegna