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Peste suina africana. Laddomada (Izs): “Territorio di Desulo ad alto rischio trasmissione virus”


“Nelle circostanze in cui si trova oggi l’agro di Desulo, e altri limitrofi, - osserva Laddomada - la probabilità di contagio negli allevamenti è elevatissima. Lo è ancora di più se non sono inoltre garantite le misure minime di sicurezza igienico sanitarie come il pascolo confinato con le doppie recinzioni o i muretti a secco alti almeno un metro e mezzo”.

30 GIU - “Come Istituto abbiamo tanti dati che confermano l’alto rischio di pericolosità del territorio di Desulo in materia di presenza e diffusione del virus della Peste suina africana. Mi sembra fuorviante sollevare l'ipotesi di presunti untori per spiegare la trasmissione della malattia fra i suini di determinate aree del Gennargentu”. Questo il commento del direttore generale dell’Istituto Zooprofilatico Sperimentale della Sardegna (IZS), Alberto Laddomada, dopo le dichiarazioni apparse ieri sui social network e questa mattina sulla stampa regionale a firma del sindaco di Desulo, Gigi Littarru. “Nelle circostanze in cui si trova oggi l’agro di Desulo, e altri limitrofi, - continua Laddomada - la probabilità di contagio negli allevamenti è elevatissima. Lo è ancora di più se non sono inoltre garantite le misure minime di sicurezza igienico sanitarie come il pascolo confinato con le doppie recinzioni o i muretti a secco alti almeno un metro e mezzo”.

Le diverse comunicazioni inviate nei giorni scorsi dalla Regione all’amministrazione comunale di Desulo, hanno tenuto a precisare dall’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana, sono frutto delle norme nazionali ed europee nate da studi e valutazioni sull’analisi di rischio della diffusione del virus. “Il blocco della movimentazione degli animali, le indicazioni igienico sanitarie e le prescrizioni da attuare nel raggio dei 10 km dal luogo in cui è stata evidenziata la malattia – ha proseguito il direttore generale dell’IZS – non sono un intervento di sorveglianza speciale predisposto solo per Desulo. Si tratta di norme che tutti i sindaci della Sardegna, qualora si verifichino focolai di PSA, sono tenuti a rispettare in collaborazione con i servizi veterinari delle ASL e gli allevatori”.

“Se l’obiettivo dell’eradicazione della Peste suina africana è, come sono convinto, cosa condivisa – ha concluso Laddomada riferendosi a Littarru – è bene non alimentare polemiche inesistenti. Da studioso, dico che i dati e l’analisi di questi sono la base su cui lavorare, la ricerca di presunti untori rischia invece di portarci molto, troppo e pericolosamente fuori strada”.
 

30 giugno 2016
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