Private accreditato. Ares e la Regione rassicurano sulla copertura finanziaria delle prestazioni
di Elisabetta Caredda
Desta preoccupazione la nuova determinazione dei tetti di spesa per l’acquisizione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie dalle strutture private accreditate per il triennio 2024/2026, oggetto di discussione della Commissione Salute. Meloni (FdI): “Copertura insufficiente, urgente un intervento della Regione e dell’Assessorato”. Bartolazzi e Pintor rassicurano: “Stiamo lavorando per incrementare le risorse, nessun rischio di mancata copertura”.
02 OTT - La Commissione consiliare Salute ha affrontato di recente con i rappresentati dell’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba) il tema e le preoccupazioni sulla nuova determinazione dei tetti di spesa per l’acquisizione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie dalle strutture private accreditate per il triennio 2024/2026. A parlarne a
Quotidiano Sanità è il Segretario della succitata Commissione,
Corrado Meloni (FdI).
“Dall’ audizione dei rappresentanti dell’Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale (Uneba) sentita qualche giorno fa nella commissione Salute – spiega il Segretario della commissione Salute -, dove è stato affrontato in particolare il tema sulla determinazione dei tetti di spesa per l’acquisizione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie dalle strutture private accreditate per il triennio 2024/2026, è emersa la gravità della situazione che riguarda alcune prestazioni erogate in un importante settore sociosanitario”.
“Dalla bozza del ‘Piano di acquisto’ delle prestazioni di Rsa – prosegue il consigliere -, Centri diurni e Hospice per il triennio 2024/2026, approvata lo scorso 20 settembre da Ares, emerge che alla rideterminazione delle tariffe, avviata nella precedente legislatura, è corrisposta una diminuzione dei volumi complessivi per il triennio e conseguentemente del numero delle prestazioni garantite dalle strutture private accreditate. I volumi finanziati non coprono neppure le prestazioni erogate nel 2023".
“L’attività di questi enti, che si occupano di anziani, persone con disabilità, non autosufficienti, sofferenti psichici e, più in generale, di persone in difficoltà, sono fondamentali nell’ambito sanitario e la politica ha il dovere di occuparsene per garantire ai cittadini più fragili la necessaria assistenza. Ritengo urgente un intervento della Regione e del competente Assessorato per scongiurare la ventilata drastica riduzione delle prestazioni con l'interruzione degli ingressi a partire da ottobre per tutto il 2024, anche in considerazione delle difficoltà che in questi mesi stanno caratterizzando l’attività degli ospedali e delle problematiche relative alle liste d’attesa. A ciò si aggiunge la mancata copertura dell'adeguamento tariffario per le prestazioni erogate nel 2023, in ottemperanza ad una norma regionale del 2022" - conclude Meloni.
Sulla problematica esposta, sentito dal nostro giornale, Giuseppe Pintor, il direttore generale dell'Azienda regionale della Salute (ARES), spiega: “Si rendono necessarie alcune precisazioni. Anzitutto sottolineo che le risorse stanziate dalla Regione Sardegna (DGR 5/43 del 23/02/2024) per il triennio 2024/2026, riferite al macro-livello RSA / CDI - Hospice, sono superiori a quelle del triennio precedente. Il tetto di spesa stanziato per ciascun anno del triennio 2024, 2025 e 2026 ammonta a 37.090.510, circa 4 milioni di euro per annualità in più rispetto all’anno 2023, nel quale il tetto si fermava a 32.956.023 euro; inoltre, oltre al tetto di spesa ‘ordinario’ di cui sopra, la Regione ha anche adeguato le tariffe. Ricordo che dal mese di aprile 2024, come è ben noto alle Strutture accreditate che collaborano con il SSR, la stessa Regione ha in itinere l’adeguamento del tetto di spesa in base alle nuove tariffe migliorative”.
“Ancora – continua il direttore -, la Regione con la LR n 13/2024 approvata pochi giorni fa, ha stabilito risorse finanziarie per ulteriori prestazioni oltre il tetto ordinario descritto (adeguamento tariffe appunto, abbattimento liste attesa). ARES certamente, come è risaputo, nè ‘taglia, nè aumenta prestazioni’: bensì si occupa della distribuzione dei budget complessivi stanziati dalla Regione per ciascun livello assistenziale, seguendo gli specifici criteri stabiliti dalla Regione stessa. Dunque, come precisato nella Delibera di ARES n. 226/2024 e nel Piano di Acquisto delle Prestazioni (oltre che nei provvedimenti regionali) che sono stati trasmessi agli erogatori privati, nella consueta ed ovvia trasparenza procedimentale, il tetto stanziato per il triennio 2024/2026 non tiene conto allo stato attuale degli aumenti tariffari per le RSA e i Centri diurni previsti dalla Regione”.
“Ovviamente, al fine di dare certezza agli erogatori quantomeno sulle somme attribuite all’attualità con la DGR 5/43 e permettere alle Strutture private di nuova attivazione (nuovi erogatori accreditati dalla Regione) di poter iniziare ad operare per il S.S.R, ARES Sardegna ha ritenuto indispensabile e corretto procedere alla ripartizione delle somme già stanziate, proponendo il Piano di acquisto delle prestazioni RSA/CDI e Hospice, in attesa degli ulteriori stanziamenti per i quali procederà con massima tempestività a stipulare atti aggiuntivi ai contratti, come già esplicitato a tutti gli erogatori” – termina Pintor.
Interviene anche l’assessore Armando Bartolazzi che attraverso una nota, a margine di un incontro tenutosi nel pomeriggio di ieri a Cagliari con i vertici di Ares, comunica: “Non c’è nessun rischio di mancata copertura delle prestazioni da parte del sistema sanitario regionale per i cittadini sardi che si affidano al privato convenzionato. Gli allarmismi appaiono incomprensibili alla luce delle ultime disposizioni normative regionali che danno il via libera all’incremento dell’acquisto delle prestazioni di assistenza ospedaliera ed ambulatoriale da soggetti privati accreditati nell’ottica di garantire a tutti, in tutta l’isola, prestazioni omogenee in tempi accettabili”.
“Ricordo che la legge regionale n.13, recentissimamente approvata – prosegue l’assessore -, autorizza un incremento di spesa di 1 milione e 600 mila euro (più 1%) per l’anno 2024, di quasi 5 milioni per il 2025 (più 3%) e di 6 milioni e 600 mila euro (più 4%) a carico del Fondo sanitario regionale proprio per garantire l’estensione massima delle prestazioni convenzionate erogabili nell’isola, sia in regime ospedaliero che ambulatoriale. Non solo, viene aumentato lo stanziamento della programmazione triennale destinato alla salute mentale, con 18 milioni e 500 mila euro stanziati per il 2024 contro i precedenti 16 milioni e mezzo, di cui 2 milioni e 500 mila euro destinati ai centri convenzionati per i disturbi dello spettro autistico. Per le annualità 2025-26 il totale assegnato è di 21 milioni di euro annuale, anche qui con un incremento consistente di circa 5 milioni all’anno”.
“Tutte le cifre stanziate al momento – conclude Bartolazzi - rientrano all’interno dei margini di manovra consentiti dall’attuale deliberazione dei tetti di spesa per il triennio 2024-26 ancora sottoposte al vincolo della spending review, ma in via transitoria. Dopo la sentenza a luglio della Corte Costituzionale che riconosce un ampio margine di manovra potenziale alla Sardegna, stiamo lavorando per incrementare le risorse garantendo contestualmente l’equilibrio economico-finanziario dei conti regionali”.
Elisabetta Caredda
02 ottobre 2024
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