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Sardegna. Respinta la mozione di sfiducia dell’Opposizione contro Doria

di Elisabetta Caredda

Le motivazioni che hanno portato i consiglieri di minoranza a presentare una mozione (respinta con 34 voti a sfavore contro i 17 a favore) sono legate a delle polemiche sul mancato invito dei consiglieri di minoranza del nord-ovest a un incontro convocato mesi fa con i dg dell'Aou e della Asl di quei territori. Ma la discussione è andata oltre, estendendosi ai problemi sanitari più sentiti, come le liste di attesa, in particolare nell’area medica dell’oncologia

17 MAG - Acceso dibattito ieri sera nella seduta d’Aula del palazzo di via Roma a Cagliari, quando all’ordine del giorno è entrata in discussione la mozione di sfiducia presentata dai gruppi di opposizione contro l'assessore alla Sanità Carlo Doria. Mozione respinta con ben 34 voti dei consiglieri presenti, su 17 che hanno votato a favore.

Le motivazioni che hanno portato l’opposizione a presentare una mozione di sfiducia sono legate a delle polemiche sorte in seguito al mancato invito dei consiglieri di minoranza del nord-ovest per un incontro, tenutosi qualche mese fa, convocato con i dg dell'Aou e della Asl di quei territori. La discussione in realtà si è estesa ben oltre, è stata una opportunità per affrontare tematiche sui problemi sanitari maggiormente sentiti, alla presenza dell’assessore e del governatore.

Tra i numerosi interventi, quello della consigliera pentastellata Desirè Manca che ha evidenziato in riferimento ai temi sanitari, da quel che si apprende dal sommario della seduta, dei disagi “sulla mancata apertura del Cup oncologico, sugli esami che obbligano i pazienti ad inutili spostamenti nel territorio regionale, sull’autorizzazione all’uso della barelle per i ricoveri ospedalieri, sulle liste d’attesa ufficiali per l’oncologia che vedono tempi dai da 700 a 4400 giorni, sulla mancata consegna delle sacche agli stomizzati, sulla condivisione forzata degli anestesisti fra l’Azienda Brotzu Asl e l’Oncologico di Cagliari, e sull’anomalia diffusa di tanti medici destinati a compiti amministrativi”.

Il vice presidente della Commissione Salute, Daniele Cocco (Rossoverdi) ugualmente ha sollevato il problema delle liste di attesa “sui pazienti oncologici per la radioterapia a Cagliari e a Nuoro”, che richiede risposte immediate. Così come accenna che “ci sono medici negli uffici delle Asl, quando poi mancano medici negli ospedali e nei territori”.

“Relativamente alla gestione dell’assessorato”, si legge sempre nel resoconto consiliare, il capogruppo Gianfranco Ganau (PD) ha commentato che “si registrano troppe incertezze, ritardi, il fallimento della politica di riduzione delle liste d’attesa, ed il dato di fondo è che solo 2 sardi su 10 possono curarsi”.

L’on. Gianfilipppo Sechi (Udc), è intervenuto ricordando che “i problemi della Sanità non sono né di questi mesi e nemmeno degli ultimi 4 anni”. Il consigliere sottolinea che è risaputo che “la carenza dei medici è figlia del turn over nazionale sbagliato e che la Regione, tuttavia, sulla Sanità ha fatto molto per la medicina territoriale”.

A sostegno dell’esponente di Giunta, anche il consigliere Pietro Moro (Misto) che ha affermato che “l’assessore Doria ha sempre mostrato grande apertura al confronto ed una forte volontà di correggere le grandi criticità del sistema sanitario regionale, certo non facilmente risolvibili”. Moro condivide in parte poi l’intervento della collega Manca sulla questione dei cup, delle liste d’attesa e visite fuori residenza”, e consiglia di “concentrarsi maggiormente sui temi della sanità e non solo sugli ospedali, che anzi vanno decongestionati per concentrarsi sul territorio”.

Nella sua replica, l’assessore della Sanità ha ricordato come nella propria vita abbia sempre curato i pazienti ed abbia insegnato a farlo. “E’ un dato certo per me, non so per altri – ha detto Carlo Doria -, mi posso sedere anche con ‘il diavolo se necessario’, ma è certo che chi vuole rispetto lo deve riconoscere al prossimo, senza raccontare falsità. Stiamo mettendo in campo processi di cambiamento importanti, e per questo mi sembra immorale, parlo da medico, fare su questi argomenti campagna elettorale di bassa lega”. Doria, riporta sempre il sommario, “ha quindi fornito al Consiglio alcuni dati sulle principali attività del suo settore. Dal confronto sulle liste d’attesa fra l’aprile del 2018 e quello di quest’anno viene fuori che i numeri sono in netto miglioramento, tranne quelli di alcune aree, nelle specialità dove c’è una sola scuola di specializzazione”.

“C’è una “fuga” dal pubblico - ha proseguito Dria - che richiede interventi per restituire ai medici dignità e remunerazione, ha spiegato in conclusione il professore, nei pronto soccorso continuano gli accessi impropri perché non c’è sanità territoriale, ma ho fatto fare qualche “open space” nelle grandi strutture. Sono state realizzate case di comunità a Gavoi, La Maddalena e Ghilarza; sono in vigore gli atti aziendali e stiamo facendo un grande sforzo sulla “appropriatezza prescrittiva” per evitare esami inutili e molto altro. Certo, sono tutte cose che non si fanno schiacciando un interruttore, anche per questo vorrei avere un dialogo “politico” e non partitico e penso che sarebbe molto meglio per la Sardegna”.

Elisabetta Caredda

17 maggio 2023
© Riproduzione riservata

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