Con la legge di istituzione della riforma sanitaria anche la ripartizione delle risorse destinate al finanziamento del Centro regionale trapianti e delle strutture che operano per il funzionamento della rete regionale trapianti, dapprima regolamentate con la delibera di maggio 2020, sono state ora rimodulate secondo gli indirizzi di legge relativi alla costituzione dei nuovi organismi del sistema sanitario regionale. Le risorse, anche per il 2022, ammontano complessivamente a 800mila euro.
Di recente la Giunta ha dunque deliberato la riformulazione della ripartizione dei fondi, di cui fa sintesi l’assessore regionale alla Sanità Mario Nieddu: “I 300mila euro da destinare al Centro Regionale Trapianti sono stati assegnati in favore dell’Asl n. 8 di Cagliari. Parte di questi fondi andranno a sostegno delle attività dello stesso Centro Regionale Trapianti, tra cui i costi per la gestione dei sistemi informatici (per le donazioni e liste trapianti), per le campagne di promozione e informazione, nonché per il rimborso delle spese funerarie alle famiglie dei donatori. Ancora, vi sono finanziamenti per 400 mila euro che sono stati trasferiti ad Ares, che a sua volta avrà il compito di distribuirli tra i Coordinamenti locali nelle Asl e nelle tre aziende ospedaliere della Sardegna, in relazione, proporzionalmente, alla tipologia e rilevanza del progetto nonché all’effettivo raggiungimento dei risultati verificati; infine una quota dell’ammontare di 100 mila euro sarà assegnata in favore dell’Arnas G. Brotzu per il rimborso delle spese sostenute per il trasporto dei pazienti candidati al trapianto, iscritti in liste d’attesa fuori regione”.
“Un’eccellenza della sanità sarda che merita pieno sostegno – commenta proseguendo il Presidente della Regione Christian Solinas -. Il Centro Regionale Trapianti, così come tutte le strutture che fanno parte della rete regionale, svolge un’attività di grande importanza all’interno del nostro sistema sanitario regionale. Dalla crescita della capacità di fare rete dei nostri centri e dalla diffusione della cultura della donazione sul nostro territorio può dipendere la vita di tante persone”.
“Quelli della pandemia – conclude il governatore – sono stati anni complessi per l’attività dei trapianti, ma il sistema ha saputo reggere l’impatto. Ora dobbiamo puntare alla crescita”.