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Covid. Polemiche in Consiglio regionale sul blocco alle visite dei parenti all’Arnas di Cagliari

di Elisabetta Caredda

I consiglieri Cuccu, Caredda e Satta chiedono un intervento dell’assessore alla Sanità per consentire le visite ai parenti dei degenti degli ospedali Arnas individuando, in merito, un regolamento che valga per tutte le aziende del Ssr. Agus solleva poi il problema del Pronto soccorso del SS Trinità, ancora chiuso a più di un mese dall’inaugurazione. Sollecitato anche l'intervento del ministero sulla situazione degli ospedali cagliaritani

01 FEB - Ci sono presidi ospedalieri che ancora oggi impongono severe restrizioni per le visite dall'esterno ai degenti. Una scelta che tiene distante il paziente ricoverato dai parenti, anche se questi ultimi sono vaccinati o in possesso di tampone negativo. Così ha scelto di fare l’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e di alta specializzazione (Arnas) di Cagliari. Una decisione che però non trova tutti d'accordo.

Il caso Arnas viene sollevato in Consiglio regionale dalla Segretaria della commissione Salute, Carla Cuccu, e dai colleghi del gruppo Misto del quale fa parte, Roberto Caredda e Giovanni Antonio Satta, anche quest’ultimo ugualmente componente della commissione Sanità. “La direzione generale dell’Arnas ritiri immediatamente il provvedimento con il quale vieta le visite dei parenti dei degenti al San Michele, all’oncologico Businco e al Microcitemico ‘A.Cao’ – tuona Cuccu, che ha inoltrato la segnalazione al nostro giornale -. Non è tollerabile che, ancora una volta, il servizio sanitario regionale scarichi sui cittadini la sua incapacità organizzativa rispetto ad un virus sicuramente contagiosissimo e pericoloso, ma con il quale conviviamo ormai da due anni”.

“Di fatto – prosegue la consigliera – i vertici Arnas richiudono gli ospedali, impedendo le visite anche ai parenti con green pass, con terza dose, con tampone molecolare negativo, in possesso, insomma, di tutti quei requisiti introdotti dalle disposizioni nazionali e adottati per ‘normalizzare’ la vita dei cittadini, destinati a convivere con un virus che, dicono gli esperti, sarà endemico. In questi anni e nelle diverse ‘ondate’ del Covid e delle sue varianti, si è cercato giustamente di preservare gli ospedali che, anche quando il quadro epidemiologico nell’Isola mostrava segnali di arretramento del virus, hanno mantenuto le restrizioni legate agli accessi dei parenti dei degenti, persino in nosocomi come l’ospedale Oncologico e pure per pazienti anziani o non autosufficienti, bisognosi di una presenza familiare e affettiva, sia come supporto psicologico che fisico”.

“Ora, però – rileva la Segretaria della commissione Salute -, c’è addirittura una stretta ulteriore rispetto a quanto stabilito mesi fa, quando anche l’Arnas ha previsto che le visite ai pazienti ricoverati fossero consentite a un solo visitatore al giorno, per un massimo di 15 minuti e in possesso di Green pass o tampone molecolare. Il provvedimento deve essere dunque ritirato immediatamente”.

Per tali motivazioni, insieme ai colleghi Caredda e Satta, la Cuccu ha scritto all’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, chiedendo di intervenire urgentemente per risolvere in via generale questa sentita problematica. “Si possono e si devono individuare percorsi che valgano per tutte le aziende del Servizio Sanitario regionale – evidenzia Cuccu -, che regolamentino le visite dei parenti (almeno uno per paziente) nella massima sicurezza per gli stessi familiari, per il personale dei nosocomi e per quello dei reparti, partendo dalla verifica dei requisiti previsti dalle disposizioni nazionali. Chiudere tutto e penalizzare, ancora una volta, i pazienti è molto semplice, ma non può essere la sola risposta delle Istituzioni di fronte al diritto delle persone fragili di avere vicino i propri cari nei momenti più difficili, spesso gli ultimi, della propria vita” – conclude la Consigliera.

Ancora. Su Arnas interviene anche Francesco Agus, Capogruppo dei Progressisti e componente della Commissione consiliare Salute, che segnala al nostro giornale: “Mi è stato comunicato che pazienti positivi al virus risultano ricoverati in ospedali che in teoria dovrebbero essere Covid free. Ciò, è indiscusso, appesantisce il lavoro nelle corsie e nei reparti spesso a discapito dei pazienti. E questo sovraccarico porta poi le direzioni delle strutture a decisioni drastiche, come l'indicazione al Pronto Soccorso dell'Arnas G. Brotzu di ricoverare, per carenza di posti letto, i pazienti che ne abbiano bisogno in qualunque reparto della struttura, a prescindere dalla patologia. Una decisione emergenziale che può far venir meno però all’efficacia della cura e dell'assistenza sanitaria prestata nei reparti specializzati e divisi appositamente per seguire una determinata malattia”.

“C’è poi un problema di sovraccarico importante di lavoro nel Pronto soccorso dell'Arnas G. Brotzu – spiega il consigliere -, così come in quello del Policlinico. Il 24 dicembre scorso è stato inaugurato il Pronto Soccorso dell'ospedale Santissima Trinità, presidio accorpato in Arnas, nel quale si era detto conclusa la prima tranche dei lavori di potenziamento del reparto, con l'ampliamento più che raddoppiato della sala d'attesa, la riorganizzazione dei percorsi e il miglioramento del comfort dei posti letto (raddoppiati anche questi) dell'Osservazione breve intensiva. Questo Pronto soccorso era stato inaugurato proprio per annunciare la sua apertura, in questa fase iniziale, per l’accesso ai pazienti positivi al Covid. Ed invece abbiamo appreso essere ancora chiuso!”

“Vista la situazione – conclude Agus -, ma anche di altri ospedali del territorio, oltre due settimane fa abbiamo chiesto la convocazione dei sopralluoghi della commissione sanità negli ospedali di Cagliari al fine di poter approfondire e lavorare in commissione stessa per cercare di contribuire a trovare delle soluzioni. In questo momento la maggioranza però temporeggia sulla proposta. Considerata la gravità del momento, riteniamo a questo punto necessario un intervento deciso del Ministero".

Elisabetta Caredda

01 febbraio 2022
© Riproduzione riservata

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