Palermo. All’Ismett parte il progetto “a casa come in ospedale”
Attraverso un dispositivo fornito di videocamera integrata, microfono, casse e devices elettronici per la rilevazione dei parametri vitali, il paziente può interagire con medici, terapisti e psicologi dell’Istituto stando comodamente seduto nella propria casa.
27 FEB - Ricevere cure, dialogare con medici ed infermieri rimanendo comodamente a casa. È così che l’Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione (Ismett) di Palermo presenta “Home Monitoring Ismett”, un progetto di telemedicina che consente ai pazienti di interfacciarsi da casa con lo staff clinico del Centro ed ai medici di Ismett di tenere sotto controllo e monitorare le loro condizioni di salute proprio come se i pazienti si trovassero in ospedale.
“Home Monitoring Ismett” è stato finanziato nell’ambito dei progetti Obiettivo del Piano sanitario Nazionale 2010 (Linea progettuale Assistenza Domiciliare) promossi dal servizio di programmazione ospedaliera dell’assessorato alla Salute della Regione Siciliana. N”asce con l’intento di dimostrare che l’utilizzo di nuove tecnologie e nuovi modelli di cura è possibile anche in condizioni cliniche molto particolari e complesse, come quelle che si presentano nei pazienti sottoposti a trapianto di fegato nell’immediato periodo post-operatorio”, spiega una nota dell’Istituto.
Attraverso un dispositivo che ha la forma di un piccolo computer ed è fornito di videocamera integrata, microfono, casse per videochiamate interattive e corredato di devices elettronici per la rilevazione a domicilio dei parametri vitali, il paziente può interagire con medici, coordinatori di trapianto, terapisti e psicologi dell’Istituto. L’apparecchio è infatti collegato con un’interfaccia online accessibile al personale sanitario. Il dispositivo, prodotto da INTEL, è di semplice utilizzo anche per le persone che non hanno conoscenze informatiche. Il sistema permette di eseguire la misurazione periodica dei parametri vitali e la loro registrazione automatica sul sistema; di effettuare sessioni di videoconferenza (“tele-visita”) con il personale sanitario di riferimento; di rispondere a questionari e di visualizzare materiale multimediale che aiuta il paziente stesso a seguire con maggior precisione il suo programma di cura.
Il progetto – attualmente pilota ed unico in Sicilia – ha mosso i primi passo lo scorso luglio e coinvolge al momento i soli pazienti siciliani dimessi dall’Ismett dopo l’intervento di trapianto di fegato.
“I vantaggi del progetto sono molteplici”, aggiunge la nota dell’istituto richiamando anzitutto al “miglioramento della qualità di vita dei pazienti che possono essere seguiti direttamente a casa loro anziché spostarsi in ospedale”. Ma anche “contribuire a ridurre i costi della sanità grazie a ricoveri più brevi ed un monitoraggio costante”.
“L’obiettivo – spiega Giovanni Vizzini, Direttore del Dipartimento di Medicina di Ismett – è quello di spostare il più precocemente possibile l’assistenza ai pazienti dagli ospedali al loro domicilio, senza pregiudicarne la qualità anzi possibilmente migliorandola. Al momento i pazienti arruolati nel progetto sono venticinque, consecutivamente dimessi dal nostro Istituto dopo l’intervento di trapianto di fegato. I nostri risultati preliminari sono molto confortanti e confermano la bontà di questo tipo di approccio, sia in termini di sicurezza dei pazienti che in termini di miglioramento della loro qualità di vita. Contiamo nel corso dei prossimi mesi di offrire l’opzione della tele-assistenza anche ai pazienti trapiantati di polmone e ai portatori di VAD”, il cuore artificiale.
27 febbraio 2012
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