Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Giovedì 21 NOVEMBRE 2024
Regioni e Asl
segui quotidianosanita.it

Rischio clinico: il Coordinamento delle Regioni detta le regole per organizzare i Centri regionali previsti dalla legge Gelli


Linee di indirizzo, documenti di consenso per il coinvolgimento dei pazienti e l'accreditamento dei centri, formazione Ecm: sono prontio gli strumenti per "promuovere le politiche sanitarie nazionali e internazionali per la sicurezza delle cure e favorire lo sviluppo della cultura della sicurezza nei diversi contesti regionali e nelle aziende sanitarie". LINEE DI INDIRIZZO PER L'APPLICAZIONE DELLA LEGGE - LINEE DI INDIRIZZO PER L'ARCHITETTURA DEI CENTRI - DOCUMENTO DI CONSENSO SUI PAZIENTI - DOCUMENTO DI CONSENSO PER L'ACCREDITAMENTO DEI CENTRI - ECM SUL RISCHIO CLINICO.

18 MAR - Rischio clinico: arrivano le linee di indirizzo del Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome sul tema della sicurezza delle cure (una sub-area dell’assistenza ospedaliera della Commissione Salute coordinata dalla Regione Emilia Romagna) che ha come obiettivo quello di promuovere le politiche sanitarie nazionali e internazionali per la sicurezza delle cure e favorire lo sviluppo della cultura della sicurezza nei diversi contesti regionali e nelle aziende sanitarie.

Lo scopo delle linee di indirizzo è facilitare l’applicazione della legge e il documento è stato reso disponibile dal Coordinamento della Commissione Salute, per le indicazioni che le Regioni e Province Autonome possono valutare di adottare. Il Documento è stato approvato dalla Commissione Salute nella seduta del 12 febbraio 2019 assieme a un'altra linea di indirizzo per individuare elementi comuni, minimi, condivisi e sostenibili in tutte le realtà del Ssn che caratterizzano l'architettura dei Centri regionali. A partire da questi requisiti comuni, che descrivono la struttura e le funzioni essenziali dei Centri, ogni Regione e Provincia Autonoma potrà poi declinare un proprio modello operativo tenendo conto del contesto e del sistema organizzativo locale.

Secondo le linee di indirizzo per l'applicazione della legge i principi guida delle azioni mirate ad attivare un centro regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente sono i seguenti: rappresentatività, inclusività, integrazione e condivisione con tutti gli attori coinvolti nella gestione del: 1. rischio clinico e la sicurezza del paziente; 2. misurazione valutazione e trasparenza delle attività; 3. miglioramento continuo da perseguirsi in modo sistematico.

Nella realizzazione di questi obiettivi esistono allo stato attuale, punti di forza:

- l’elevata attenzione sociale (associazioni di cittadini e pazienti) e istituzionale (aziende sanitarie, agenzie  pubbliche, governi e direzioni nazionali e regionali, ecc.) sull’argomento;

- la presenza di numerose norme e atti di indirizzo di istituzioni internazionali (Oms e Ue) e nazionali;

- l’elevato impatto sull’equità nell’erogazione dei servizi;

- l’elevata attenzione da parte di ordini professionali e società scientifiche;

- la pressione del mondo assicurativo sulla tematica (riduzione dei premi per evidenza di sistema organizzato);

- la presenza di esperienze regionali che possono rendere evidente l’impatto di programmi nel settore.

Parallelamente esistono alcune criticità e possibili barriere riferibili a:

- l’eterogeneità dei servizi sanitari regionali rispetto ai modelli organizzativi ed alla cultura della qualità e sicurezza;

- il limitato utilizzo e diffusione di sistemi di misura e di confronto;

- la compliance delle organizzazioni rispetto a evidenze e raccomandazioni consolidate;

- la scarsa attenzione dei professionisti verso l’adozione sistematica di procedure sostenute da evidenza scientifica;

- la disponibilità limitata ed eterogenea di risorse per la tematica specifica (personale e strumenti).

Nel predisporre la strutturazione di un centro regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente, le linee di indirizzo spiegano che è necessario partire dagli elementi di forza e dalle criticità declinate specificamente nel proprio contesto regionale.

Nell’attivare il Centro regionale per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente è importante che le Regioni e Provincie Autonome tengano presenti alcune caratteristiche:

1. la presenza di un centro regionale;

2. la presenza di una Rete che permei il Ssr;

3. la presenza di Politiche specifiche nel settore;

4. la presenza di alcune Attività essenziali;

5. l’adozione sistematica della Misurazione delle attività;

6. la presenza di un piano e di strumenti per la Comunicazione;

7. la presenza di in piano e di iniziative di Formazione;

8. l’adozione di un approccio basato sul miglioramento continuo nella revisione sistematica delle attività.

E poiché la sicurezza rappresenta un elemento fondamentale di tutte le prestazioni e di ogni ambito in sanità ed è una condizione che il Servizio Sanitario nelle sue articolazioni regionali e provinciali pone a garanzia della qualità delle cure prestate, la sicurezza in sanità è un fattore trasversale e per raggiungerla è necessario l’impegno di tutti i soggetti coinvolti e di tutte le figure professionali e la piena sinergia di tutti i settori interessati alla tematica (ad esempio tra rischio clinico, rischio infettivo, rischio occupazionale, ecc.).

Il Centro regionale è chiamato quindi ad espletare la funzione di favorire tali sinergie e di coordinamento delle attività connesse alla sicurezza dei pazienti, alla gestione e prevenzione del rischio clinico assistenziale, attraverso il coinvolgimento e l’interazione dei vari membri della comunità professionale che opera sia a livello regionale che nelle aziende sanitarie.

A fine 2018 e a inizio 2019 sono stati anche elaborati due documenti di consenso a cui le istituzioni regionali, i Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente e le aziende sanitarie potranno far riferimento per la programmazione e implementazione di progettualità e attività sul tema.

Il primo - "Coinvolgimento ed empowerment del paziente nei percorsi di qualità e sicurezza delle cure" -  prevede che le proposte di una progettualità di sistema per promuovere e sviluppare la reale partecipazione dei pazienti al miglioramento della qualità e della sicurezza devono tenere conto dei diversi livelli ai quali possono essere destinati: 1) Livello Nazionale; 2) Livello Regionale/Provinciale.
Questo è giustificato dalla necessità di individuare e definire obiettivi specifici per i vari progetti a seconda del contesto in cui vengono progettati e realizzati.

Il secondo - "Sinergie e integrazione tra Sistemi di Sicurezza delle Cure e Programmi di Accreditamento istituzionale" - elaborato dalla Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute, dal ministero della Salute, da Agenas e dal Tavolo di lavoro per la revisione della normativa per l’accreditamento -TRAC, suggerisce possibili azioni riguardanti gli ambiti relativi alla sicurezza delle cure che sono oggetto di interesse dell’accreditamento istituzionale che, se adottate in modo coerente a livello nazionale, regionale e aziendale, possono favorire un omogeneo miglioramento della sicurezza nelle organizzazioni sanitarie e nell’erogazione delle prestazioni assistenziali. L’analisi e le considerazioni contenute nel documento sono indirizzate alla ricerca e allo sviluppo di sinergie e integrazioni tra l’area tematica della sicurezza delle cure e quella dell’accreditamento istituzionale al fine di favorire una auspicabile coerenza di programmi e azioni nell’ambito del sistema sanitario nazionale.

La Sub Area Rischio Clinico della Commissione Salute, relativamente alla formazione Ecm, ha anche elaborato poi una proposta di indicazioni riguardo a eventi su concetti, metodi e strumenti tipici della gestione del rischio finalizzata ad uniformare l’attribuzione da parte dei provider dell’obiettivo n. 6 “La sicurezza del paziente. Risk management”.

Dopo l’audizione al Comitato di Presidenza della Commissione Nazionale per la Formazione Continua e una informativa all’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità, il 25 gennaio 2019 la Commissione nazionale per la formazione continua ha approvato la proposta e resi disponibili i contenuti.

Il Rischio Clinico nelle Regioni e Province Autonome:

 

Abruzzo 

 

Basilicata

 

Calabria

 

Emilia-Romagna

 

Friuli Venezia Giulia

 

Lazio

 

Liguria

 

Lombardia

 

Marche

 

Provincia Autonoma di Bolzano

 

Provincia Autonoma di Trento

 

Piemonte

 

Sicilia

 

Toscana

18 marzo 2019
© Riproduzione riservata


Altri articoli in Regioni e Asl

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy