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Riparto Fondo sanitario 2019. Lanzarin: “Al Veneto 95,5 milioni in più rispetto al 2018”


Per il 2019, la sanità veneta potrà contare su un finanziamento complessivo di 9 miliardi 14 milioni 641 euro. Lanzarin: “È un risultato estremamente positivo con un aumento consistente rispetto all’anno scorso, grazie alla designazione come Regione Benchmark e il rispetto dei Lea”.

13 FEB - "Per il 2019, la sanità veneta potrà contare su un finanziamento complessivo di 9 miliardi 14 milioni 641 euro, con un aumento di 95 milioni 551 mila euro rispetto al 2018, quando la disponibilità fu di 8 miliardi 919 milioni 90 euro. A questi si aggiungono 144 milioni 799 mila euro derivati dal saldo attivo della mobilità interregionale. E’ questa la sintesi per quanto riguarda la Regione del Veneto del Riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2019, varato oggi a Roma dalla Conferenza dei Presidenti e delle Province Autonome, nel corso di una seduta alla quale sono intervenuti il Presidente Luca Zaia e l’Assessore alla Sanità e Sociale Manuela Lanzarin, assistiti dai tecnici regionali". A darne notizia un comunicato della Regione Veneto.
 
“E’ un risultato estremamente positivo - ha commentato l’assessore Lanzarin al termine della lunga seduta - con un aumento consistente rispetto all’anno scorso, che riconosce con alcune premialità significative il buon lavoro fatto e la capacità di coniugare spesa e qualità dell’assistenza. Mi riferisco, in particolare, ai fondi in più ricevuti per essere tra le Regioni eleggibili a benchmark (designazione poi ufficializzata nella terna con Piemonte ed Emilia Romagna) e a quelli legati al rispetto totale degli adempimenti previsti per l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza che, assieme, valgono più di 5 milioni di euro”.
 
“Importante indicatore di qualità - segnala la Lanzarin - è anche il cospicuo saldo attivo che ci è stato riconosciuto sulla mobilità extraregionale. Quasi 145 milioni sono la conferma della notevole attrattività della sanità veneta, che si ottiene solo se si riesce a garantire qualità elevata delle cure, non solo ai cittadini veneti, ma a tutti gli italiani che vogliano curarsi da noi”.
 
“Bene - secondo l'assessore - anche i tempi dell’approvazione, che arriva entro la metà di febbraio quando, in altre annate, si era andati per le calende greche con il risultato di non sapere di quanto si poteva disporre fino ad anno avanzato e di non poter programmare adeguatamente. Rispetto a questo problema avevamo comunque posto rimedio in proprio, approvando a inizio gennaio un riparto di 16,4 miliardi per il funzionamento delle Ulss nel 2019 e 2020, passibile di eventuali aggiustamenti una volta che fosse approvato il riparto nazionale”.

13 febbraio 2019
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