Ambulanze con soli infermieri. Radiato dall’Ordine dei medici di Bologna l’assessore Venturi. Giallo su assenza Pizza alla riunione
La colpa attribuita a Venturi dall'Omceo Bologna è quella di avere proposto la delibera del maggio 2016 con la quale la Giunta consentiva la presenza a bordo del solo personale infermieristico specializzato, senza medici. Una decisione che ha portato ad un duro scontro tra Pizza e Venturi, durato due anni, e culminato ieri notte con la radiazione dell'assessore. Ma al consiglio che ha deciso per la sanzione massima contro Venturi era assente il presidente Pizza. Pronto il ricorso dell'assessore.
01 DIC - L'assessore alla Salute della Regione Emilia Romagna,
Sergio Venturi, è stato radiato ieri notte dall'Ordine dei medici di Bologna. Si alza così ulteriormente il livello dello scontro in Regione sul caso delle ambulanze con a bordo solo infermieri. La decisione è culminata a seguito dell'avvio di un
procedimento disciplinare, voluto dal presidente dell'Ordine dei medici di Bologna,
Giancarlo Pizza, lo scorso 16 ottobre nei confronti dell’assessore, che è anche medico.
La colpa attribuita a Venturi dall'Omceo Bologna è quella di avere proposto, in qualità di assessore regionale, la delibera del maggio 2016 con la quale la Giunta dava indicazioni alle Aziende sanitarie sulla composizione e sulle competenze del personale sanitario sulle ambulanze. Più in particolare, quella delibera consentiva la presenza a bordo delle ambulanze del solo personale infermieristico specializzato, senza medici. Una decisione, quest'ultima, che ha portato ad un duro scontro tra Pizza e Venturi, durato due anni, e culminato ieri notte con la radiazione dell'assessore.
C'è però un piccolo giallo però su quanto accaduto ieri. Al momento, infatti, non è chiaro il motivo per il quale, alla riunione di ieri sera, decisiva per la sorte del procedimento nei confronti di Venturi, non fosse presente proprio il presidente Pizza, indiscusso protagonista di questa vicenda negli ultimi anni.
L'assessore Venturi è pronto in ogni caso a fare ricorso "per una sentenza dal sapore più politico che professionale" presso il Cceps (Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie) a cui era già stato presentato un ricorso preventivo rispetto al procedimento avviato dall'Ordine (la risposta dovrebbe arrivare entro un mese).
01 dicembre 2018
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