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Corte dei conti indaga su bonus per medici continuità assistenziale: “Possibile danno da 14 mln”. Ma Corti (Fimmg): “Accordo funziona, conviene a cittadini e Regione”

di Fiorenzo Corti

Il vice segretario del sindacato interviene sulla questione dopo che la Corte dei conti sta indagando sul bonus di un euro l’ora per i non residenti che si rivolgono alla Guardia medica, frutto di un accordo del 2007, che secondo i giudici potrebbe aver causato un danno da 14 mln alle casse della Regione.

17 NOV - “Nel 2007 ero segretario regionale della Fimmg e ho sottoscritto l'accordo. La parte di quell’accordo che riguarda la guardia medica è stato rinnovato annualmente fino al 2017 nei successivi accordi integrativi regionali. L’accordo è in scadenza e dovrà essere rinnovato prima della fine dell’anno.
 
Se non venisse recepito l’euro di aumento per ogni ora lavorata, i pazienti fuori ambito dovranno pagarsi la visita (come succede in alcune regioni). In Lombardia sono circa 1260 i medici di Continuità Assistenziale (Guardia medica, di seguito CA). Il contratto di lavoro Nazionale prevede un medico di CA per ogni 5000 abitanti, l'organico previsto sarebbe quindi di circa 2000 professionisti: mancano più di 700 posizioni e questo comporta per questi colleghi un carico di lavoro molto più elevato.
 
I medici di CA, analogamente ai Medici di famiglia, assistono gratuitamente i pazienti residenti nel proprio ambito operativo: ogni ASL (ora ATS) è suddivisa in numerosi ambiti che tengono conto della peculiare organizzazione di quel territorio.
 
Si ricorda che i medici di CA svolgono anche una funzione di consulenza telefonica (la retribuzione di questa attività è ricompresa nel pagamento orario omnicomprensivo).
 
Quando in una postazione di CA si presenta un paziente fuori ambito (per esempio un cittadino di Milano che si trova a Monza e chiede assistenza a una postazione di CA), deve pagare la prestazione: 15 euro per una visita in ambulatorio e 25 per una visita a domicilio.
 
Con la ricevuta di questa pagamento il paziente può rivolgersi alla sua ATS e farsi rimborsare l'importo.
 
Nel 2007 sentivamo la necessità, avendo l'opportunità di offrire un miglior servizio ai cittadini, di sottoscrivere un accordo regionale integrativo che, migliorando la retribuzione oraria del medico di CA, andasse incontro anche alle esigenze dei cittadini.
 
Valutandone ex post le conseguenze abbiamo visto che tale accordo andava anche a favore delle casse della Regione.
 
La remunerazione oraria dei medici di CA era di circa 22 euro: negoziando un aumento di un euro all’ora, abbiamo stabilito che i cittadini fuori ambito non pagassero alcunché, non avrebbero quindi dovuto chiedere il rimborso alle ATS di residenza.
 
A partire da questi dati mi sento in dovere di fornire, ai lettori di questa nota, due considerazioni finali che mi raccomanderebbero anche oggi a sottoscrivere l’accordo del 2007.
 
Vantaggi per i pazienti:
1) Non anticipano il pagamento della prestazione assistenziale
2) Godono di una consulenza telefonica gratuita
3) Non devono recarsi agli sportelli della ATS per chiedere il rimborso: risparmio di code tempo ecc.

Vantaggi per la Regione:
1) tenendo conto che da una rilevazione anche se sommaria, sarebbero circa il 10 % del totale le visite fatte in CA per pazienti fuori ambito, il 10% del valore della tariffa oraria corrisponde a 2,2 euro: se il calcolo fosse confermato andrebbe aumentata almeno di un ulteriore euro la tariffa oraria dei medici di CA per andare in pari rispetto all’esborso teorico delle ATS, senza contare il sovraccarico di lavoro del personale degli sportelli.
2) Con circa 700 medici di CA in meno rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale, valutando la retribuzione lorda annua di circa 30-35.000 euro annuo per ogni medico di CA, solo con il contratto del 2007 la Regione ha risparmiato oltre 20 milioni di euro.
 
Mi sembra che questi numeri parlino da soli
 
Fiorenzo Corti
Vice segretario nazionale di FIMMG

17 novembre 2018
© Riproduzione riservata

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