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Basilicata. Ticket: Martorano in coda al San Carlo, “per pagare 27 minuti”


Nessun ritardo dovuto alle nuove procedure. L’assessore alla sanità ha voluto verificare il sistema e si è confrontato con i pazienti in attesa per spiegare i provvedimenti “imposti dal Governo e rimodulati per venire incontro alle fasce deboli”.

06 OTT - Ventisette minuti per pagare il ticket alle casse dell’ospedale San Carlo. Sono quelli trascorsi dall’assessore alla sanità, Attilio Martorano, che questa mattina si è messo in coda tra tutti gi altri cittadini per verificare in prima persona eventuali disagi e parlare con gli altri utenti in attesa.
L’esponente di giunta ha prelevato il biglietto dall’eliminacode alle 10 in punto ed è giunto alla cassa alle 10.27. All’operatore ha chiesto se ci fossero stati problemi procedurali che possano aver rallentato le operazioni, ed ha ricevuto una risposta negativa.
“Un dato importante – ha commentato l’assessore – è iniziare a mettere a fuoco i problemi che ci sono senza distorsioni. I ticket, introdotti dal Governo e su cui la Regione è intervenuta con una rimodulazione in favore delle classi sociali più deboli, rappresentano senza dubbio un aggravio per i pazienti, ma sicuramente non possono essere l’origine di ritardi e code alle casse”.

I dati dell’afflusso del pagamento del ticket all’Ospedale San Carlo, secondo Martorano sembrano smentire l’ipotesi di un fenomeno di rinuncia alle prestazioni da parte dell’utenza, risultando in linea con quelli precedenti. “Lunedì scorso, ad esempio – ha spiegato l’assessore - si è avuto un aumento delle prestazioni dell’8,1%, rispetto a quanto avveniva prima della rimodulazione, mercoledì un calo del 5,5%, con una oscillazione fisiologica assolutamente in linea con quanto accadeva prima della nuova regolamentazione”.
I dati sulle tipologie di esami richiesti, hanno mostrato come per la maggior parte dei casi il ticket rimodulato dalla Regione sia calato nell’importo rispetto a quello imposto dal governo in misura fissa di 10 euro. Oltre la metà delle prestazioni ricadono nella fascia di contribuzione che va da 0 a 8 euro, mentre nella fascia di contribuzione massima (di 30 euro) ricadono solo il 12% delle prestazioni erogate. E questo per chi non è soggetto ad esenzione.

Su questo e altri temi, l’assessore Martorano si è fermato a parlare con gli altri cittadini in fila alle casse. “I nuovi ticket – ha spiegato a chi lamentava il maggiore esborso – sono stati previsti dalle norme nazionali e non era possibile, per la Regione, non applicare la norma. Ciò che abbiamo potuto fare e abbiamo fatto – ha aggiunto – è stato rimodulare l’esborso tenendo conto sia del valore delle prestazioni richieste sia della condizione di reddito di ciascun assistito”. “Chiaramente – ha proseguito – come per ogni nuova iniziativa se emergeranno margini di miglioramento saremo pronti a introdurre elementi correttivi, ma per questo è maggiormente importante mettere a fuoco eventuali problemi reali ed evitare di dire che tutti i problemi della sanità o della congiuntura economica che opprime le famiglie ora dipendono dalla rimodulazione dei ticket”.
“Anche perché - ha concluso Martorano – un punto purtroppo non in discussione è che le norme nazionali e il bilancio falcidiato dai tagli ai trasferimenti non ci consentono di eliminarli”.
 

06 ottobre 2011
© Riproduzione riservata

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