Vaccini obbligatori. Polemiche in Puglia dopo le dichiarazioni di Emiliano. E la Regione garantisce “impegno a raggiungere coperture vaccinali”
Durante un incontro con i cittadini il governatore pugliese aveva manifestato la sua contrarietà alla legge statale ed espresso la disponibilità della Regione a sostenere eventuali i ricorsi che i cittadini vorranno presentare. Dure reazioni da parte di alcuni consiglieri regionali. E la Regione diffonde una nota per esprimere il proprio impegno a “mettere in campo tutte le azioni organizzative e informative” per raggiungere “livelli di coperture vaccinali tali da garantire l’ottimale protezione della salute della popolazione”.
30 AGO - Non sono piaciute ad alcuni consiglieri pugliesi le parole del presidente della Giunta
Michele Emiliano che, durante un incontro con i cittadini contrari al decreto sull’obbligo vaccinale, aveva parlato di “una legge di cui non si sentiva il bisogno”, che “sta seminando panico, creando sospetti e reazioni negative”, ed espresso la disponibilità della Regione a sostenere i ricorsi che i cittadini vorranno presentare contro la legge.
Per Nino Marmo (Fi). “in un colpo, Emiliano ha offeso medici, scienziati e istituzioni regionali”. “Quando, pur di raccattare consenso qua e là, ci si allena in torsioni da capogiro, succede quello che sta accadendo al presidente Emiliano sui vaccini e sull’obbligo di proteggere i nostri figli. Parole, quelle del presidente della Giunta, gravissime non soltanto per l’orientamento sanitario che suggeriscono (senza competenze adeguate), ma anche per la credibilità di un’istituzione che, come il Consiglio regionale, non ha approvato la legge sull’obbligo vaccinale solo e soltanto perché si aveva notizia dell’arrivo di un decreto ministeriale”, dichiara il consigliere regionale in una nota.
“L’importanza di vaccinare i bambini – aggiunge Marmo - ben può tradursi in un obbligo imposto dallo Stato (o altra istituzione) posto che è lo Stato a sostenere gli eventuali costi sanitari per le cure e la tutela della salute è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione. Come Puglia, abbiamo abbracciato, senza distinzioni di colore politico, la proposta di legge sull’obbligo vaccinale e, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo dato un contributo pregnante con una serie di emendamenti. Se non fosse stato annunciato il decreto ministeriale, oggi la nostra Regione avrebbe una legge d’avanguardia sull’obbligo vaccinale. I vaccini – ed è storia - hanno cancellato malattie anche mortali, con uno straordinario beneficio per la collettività. E non c’è libertà individuale che tenga, perché la prevenzione è vita e le istituzioni devono concorrere a garantirla e tutelarla. Senza contare la linea inequivocabile e netta suggerita dalla comunità scientifica, evidentemente offesa e bistrattata dalle parole del governatore”.
“Emiliano – conclude Marmo - penserà anche di essere un ‘tuttologo’ e di saperne più di medici e scienziati, ma stavolta non ha fatto una bella figura”.
Per Erio Congedo (Fratelli d'Italia), “le dichiarazioni di apertura ai no-vax del presidente Emiliano sono benzina sul fuoco della polemica nazionale sull'obbligatorietà dei vaccini. E' singolare ed inopportuno che il presidente della Regione, nonché assessore alla Sanità, metta in discussione la legge nazionale creando confusione e disorientamento nell'opinione pubblica e nelle scelte dei genitori a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico. La Regione dia quindi subito delle linee precise ed un indirizzo da seguire per rassicurare le famiglie pugliesi. Per l'ennesima volta, il malumore tra Renzi ed Emiliano si riversa sulle scelte dei cittadini”, conclude Congedo.
Sulla stessa linea Sergio Blasi (Pd), per il quale “le dichiarazioni allarmanti e ambigue del presidente Emiliano impongono un intervento chiaro nel ribadire sull'obbligo vaccinale quello che il Consiglio regionale ha già dichiarato con un ordine del giorno. L'iter regionale per l'obbligo si fermò solo perché gli ordini legislativi gerarchici imponevano precedenza alla normativa nazionale approvata dal Parlamento. In quella circostanza chiara la posizione dei consiglieri della maggioranza sostenuta anche da parte delle opposizioni. Invito il Capogruppo Campo a prendere posizione ferma e chiara nei confronti di una folle ed ambigua escalation di affermazioni che umiliano le istituzioni politiche e gli stessi organismi scientifici di monitoraggio, mettendo a rischio la salute dei pugliesi”.
Per Blasi, inoltre, “non regge il discorso dell'effetto boomerang, della diffidenza e del sospetto, secondo cui per il Presidente Emiliano non era necessaria una legge regionale. In Puglia, i dati ci dicono che già da tempo siamo oltre la soglia della vulnerabilità per diverse malattie, per 12 di queste in provincia di Lecce siamo infatti sotto la soglia minima di sicurezza. Inaccettabile che il Presidente della Regione, assessore alla sanità, smentisca gli stessi osservatori epidemiologici regionali oltre che dati inoppugnabili del Ministero della Salute”.
“Non si gioca – prosegue Blasi - con la vita delle persone giusto per il gusto di rincorrere sacche nuove di elettorato intraprendendo percorsi imprevedibili, invitando sottilmente ad evadere obblighi sanciti dalla legge a tutela della comunità. Reputo altresì gravissimo l'uso di un organismo quale l'Avvocatura regionale come mezzo armato di sostegno a teorie fantasiose e complottiste, mentre le emergenze vere sul territorio sono tante, sacrosante e spesso ignorate. Invito la politica a ritrovare il senso della sua ragion d'essere: abbiamo un compito diverso altrimenti ognuno torni a fare il proprio mestiere”.
Giannicola De Leonardis, presidente del Gruppo consiliare alla Regione Puglia e coordinatore regionale di Alternativa Popolare, interviene affermando come “una irresponsabile campagna - promossa in particolare dal Movimento 5 Stelle - nei mesi scorsi ha determinato un calo di vaccinazioni e il ritorno di malattie che erano praticamente scomparse, tale da costringere il governo a intervenire con una legge – in pratica imposta dalle autorità scientifiche e sanitarie, che hanno fornito riscontri inoppugnabili e indicato l’elenco necessario per fermare un’escalation che ha prodotto anche casi di mortalità inaccettabili nel 2017 - che ha imposto l’obbligo vaccinale, per tutelare in primo luogo i minori e le loro famiglie, vittime loro malgrado di scelte discutibili ed esposti a un contagio sempre più dilagante. E anche il consigliere regionale del Pd Fabiano Amati aveva presentato una proposta di legge analoga, poi ritirata proprio per l’imminente promulgazione della legge nazionale che l’avrebbe scavalcata. Il ministro Beatrice Lorenzin lo scorso 23 giugno a Casamassima, nel corso di un convegno organizzato da Alternativa Popolare, aveva del resto illustrato con dati inequivocabili gli effetti nefasti della campagna ‘no vax’ e il dovere del Governo di intervenire, e il presidente Michele Emiliano, presente al tavolo dei relatori, non aveva avuto nulla da obiettare”.
Eppure, evidenzia De Leonardis, all’incontro di lunedì è arrivata “la sorprendente svolta del Governatore, con le dure critiche alla legge nazionale e l’apertura dell’ennesimo scontro istituzionale e frontale con Roma, nonostante il cambio del primo ministro; e il suggerimento alle famiglie contrarie alle vaccinazioni obbligatorie di adire le vie legali, con la garanzia del supporto concreto della Regione Puglia. Un magistrato in aspettativa che di fatto spinge ad avversare una legge dello Stato, inseguendo grillini e populisti di ritorno utilizzando gli stessi metodi, suscita in noi non poche perplessità; così come non siamo assolutamente interessati alla ripresa della guerra interna di correnti del Partito Democratico, ad uso e consumo dei media. In cima alle nostre preoccupazioni c’è invece la salute dei cittadini, che il dilagare di fake-news e un uso sconsiderato del web e dei social network rischia di compromettere: per questo esprimiamo un sentito apprezzamento e un pieno sostegno al ministro Lorenzin per il suo operato, indipendentemente dalla popolarità o meno che ne comporta”, conclude De Leonardis.
Luigi Manca, III Commissione (Sanità) e consigliere regionale di Direzione Italia, chiede un consiglio monotematico. “Istigazione a intraprendere azioni legali: se questo fosse un reato il presidente Emiliano lo avrebbe compiuto sostenendo che sarà la Regione a farsi carico dei ricorsi che i pugliesi vorranno presentare contro l’obbligatorietà dei vaccini votata dal Parlamento italiano e quindi legge dello Stato”, afferma.
“Le dichiarazioni improvvide di Emiliano – prosegue Manca - sono talmente dannose, sia sotto il profilo della salute dei pugliesi sia sul piano economico, che non possono essere prese in solitudine incontrando questo o quel comitato: per questo motivo ho chiesto una seduta monotematica e urgente del Consiglio regionale perché sia la massima assise a esprimersi in merito. Mi chiedo cosa avranno, questa volta, da dire la maggioranza e il Pd, in modo particolare, proprio quel partito che avrebbe voluto presentare una proposta di legge regionale sulla obbligatorietà prima ancora del decreto Lorenzin? Che impegno di spesa viene assunto per far fronte ai ricorsi e quali avvocati saranno scelti e pagati, visto che ci sembra improbabile che l’Avvocatura regionale possa rappresentare in giudizio il privato cittadino? A meno che Emiliano non pensi che a costituirsi sia proprio la Regione e allora sarebbe davvero assurdo!”, conclude Manca.
Contro il presidente della Regione anche il M5S, che comunque non difende la legge ma invita Emiliano a chiedere alla Corte Costituzionale di verificare la legittimità del Decreto. “Sui vaccini Emiliano continua a dire tutto e il contrario di tutto. Se davvero vuol fare qualcosa per i pugliesi dia seguito alla nostra mozione, con cui si chiede alla Regione Puglia di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il Decreto Vaccini e la Legge di conversione approvata in via definitiva dal Parlamento lo scorso 28 luglio”, affermano gli otto consiglieri pentastellati del Consiglio regionale pugliese.
“Una mozione – proseguono -, che ci auguriamo possa essere discussa nella prima seduta del 7 settembre per non far decorrere i termini e con la quale chiediamo una verifica da parte della Corte Costituzionale al fine di chiarire se sia stato legittimo il ricorso da parte del Governo alla decretazione d’urgenza, ancor più nell’ambito di materie (sanità ed istruzione) di competenza legislativa concorrente. Questa sarebbe l’unica azione concreta per tutelare i cittadini, mentre nutriamo forti dubbi sulla possibilità che l’Avvocatura Regionale possa sostenere le cause intentate dai singoli cittadini. Ci auguriamo che Emiliano per una volta faccia seguire ai proclami delle azioni concrete, convincendo anche la sua maggioranza, dal momento che il consigliere Amati è stato promotore a livello regionale della legge sull’obbligatorietà dei vaccini”.
“Rispediamo al mittente ancora una volta – proseguono i consiglieri del M5S - chi ci accusa di mettere in discussione gli aspetti scientifici e l’efficacia di una corretta profilassi vaccinale, ma riteniamo inaccettabile un decreto che introduce l’obbligo di 10 vaccini nel nostro Paese, con il reale rischio di pregiudicare al ribasso le percentuali di coperture vaccinali nonché il diritto alla fruizione di servizi essenziali come scuole materne e nido. Ci chiediamo poi: che fine faranno i bimbi dell'infanzia già iscritti e magari all'ultimo anno che non sono in regola con le inoculazioni? E ancora se la legge è stata scritta per garantire l’immunità di gregge perché basterà pagare una sanzione per iscrivere a scuola il proprio figlio non vaccinato? La Regione deve chiedere una deroga per le iscrizioni in corso e va data tempestiva comunicazione alle famiglie che stanno brancolando nel buio, in giro tra le segreterie scolastiche e i dipartimenti di Prevenzione delle ASL”, concludono i 5 Stelle.
Intanto ieri dalla Regione è arrivato l’impegno a favorire le vaccinazioni. In una nota diffusa a termine di un incontro convocato dal Presidente Michele Emiliano con il Direttore del Dipartimento Promozione della Salute
Giancarlo Ruscitti con alcuni componenti della Commissione Regionale Vaccini, in merito alle questioni derivanti dall’applicazione della Legge n. 119/2017 di conversione del D.L. n. 73/2017 in materia di obbligo vaccinale, la Regione afferma “la necessità di mettere in campo tutte le azioni organizzative e informative al fine di raggiungere i livelli di coperture vaccinali previsti dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017/2019, già recepito dalla Regione Puglia”.
“A tal fine – spiega la nota regionale -, si è ritenuto di prevedere un rafforzamento delle attività comunicative volte ad informare le famiglie sulla funzione insostituibile dei vaccini per invitarli a vaccinare con consapevolezza i propri figli. Si è ritenuto, inoltre, necessario programmare un adeguato supporto ai Servizi vaccinali delle AA.SS.LL. sotto il profilo organizzativo, per far fronte all’incremento presumibile della richiesta di prestazioni, garantendo al contempo un’adeguata informazione ai cittadini”.
Infine, “per agevolare il compito delle famiglie”, in merito agli adempimenti burocratici derivanti dalla legge, la Regione Puglia annuncia che sta definendo “un percorso procedurale, condiviso con l’Ufficio Scolastico Regionale e i Comuni, finalizzato a fornire alle AA.SS.LL. gli elenchi degli iscritti per la successiva verifica dell’adempimento dell’obbligo vaccinale, i cui esiti saranno restituiti alle istituzioni scolastiche interessate”.
“Si conferma, quindi – ribadisce la Regione nella nota -, il pieno convincimento e l’impegno da parte della Regione Puglia in merito alla necessità di raggiungere le coperture vaccinali tali da garantire l’ottimale protezione della salute della popolazione pugliese”.
30 agosto 2017
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