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Ticket. L'Umbria punta sulle fasce di reddito


“Costretti dalla legge e dal Governo, ma ancora decisi a combattere per eliminare una tassa iniqua e incomprensibile soprattutto in presenza di alternative che potevano essere attuate e che ancora si è in tempo per attuare”, così l’assessore alla Salute, Franco Tomassoni, insieme alla Giunta e al Dg delle politiche sanitarie, Emilio Duca, ha illustrato questa mattina i contenuti della delibera, con la quale anche l’Umbria rimodula il ticket in base alla fasce di reddito come annunciato ieri in conferenza stampa insieme a Toscana ed Emilia Romagna.

05 AGO - “Non possiamo andare contro la legge perché rischieremmo di causare anche danni erariali, ha affermato Tomassoni, ma, insieme alla Toscana ed all’Emilia Romagna perlomeno abbiamo cercato di rendere meno ingiusta l’introduzione di questo balzello che il Governo ha imposto a tutti i cittadini italiani. In Umbria abbiamo deciso di modulare i ticket in base al reddito, cercando ovviamente di salvaguardare le fasce più deboli e riducendo al massimo l’importo del ticket. Contemporaneamente avvieremo come Giunta regionale anche una seria riflessione sulle possibilità di riqualificazione e di ottimizzazione della spesa sanitaria in Umbria tenendo conto comunque che la nostra regione è la prima in Italia nel rapporto qualità-costi del servizio sanitario, così come andrà aperto anche in Umbria un dibattito sul concetto di fiscalità regionale per marcare sempre più l’obiettivo di far pagare di più a chi guadagna di più”. Tomassoni ha ricordato che da parte delle Regioni è sempre valida la proposta di sostituire il ticket sanitario con una accise sul costo delle sigarette. “I ministri Fitto e Fazio, oltre a Bossi, in un primo momento avevano accettato la proposta ma poi il governo ha deciso di andare avanti con i ticket riservandosi per settembre eventuali modifiche”. Questa manovra, nelle previsioni, dovrebbe permettere all’Umbria di recuperare i circa undici milioni di euro che saranno tagliati dai finanziamenti statali e che “per legge, sottolinea Tomassoni, devono obbligatoriamente venire dalla co-partecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria. In sostanza anche se la Regione trovasse nel suo bilancio queste somme, comunque il ticket dovrebbe essere introdotto”.
 
Le misure dell’Umbria. I ticket sono stati introdotti sulla spesa farmaceutica e sulle varie categorie delle prestazioni specialistiche, distinti per fasce di reddito (certificazione ISEE) e resteranno esenti, oltre i possessori di reddito fino a 36mila euro, anche tutti coloro che erano già esenti in precedenza.
La delibera della Giunta, anche se immediatamente esecutiva, sarà operativa appena il sistema sanitario regionale si sarà organizzato per poter introdurre questo nuovo meccanismo. Già nella prossima settimana si svolgerà l’incontro con le Asl ed i rappresentanti delle categorie dei farmacisti per iniziare a programmare tutti gli interventi necessari. La Giunta regionale comunicherà soltanto dopo lo svolgimento di tutte le incombenze, la data precisa di applicazione dei ticket. La Vicepresidente della Giunta regionale, Carla Casciari, comunque ha auspicato che il Governo mantenga l’impegno di ridiscutere questo tema alla fine di agosto con le Regioni, confermando l’intenzione della Giunta di aprire una discussione più generale sulla riqualificazione della spesa sanitaria in Umbria. Un duro attacco alla politica del Governo Berlusconi è venuto dall’Assessore Stefano Vinti che ha parlato di manovra “scellerata di Berlusconi che costringe le regioni a mettere tasse anche in settore come quello della salute. Non escludiamo affatto – ha aggiunto Vinti – anche un nostro ricorso alla Corte Costituzionale”.

05 agosto 2011
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