Milano. Pazienti “parcheggiati” in barella al Policlinico. Gli infermieri chiamano i Nas
Il sindacato degli infermieri Nursind parla di “situazione critica”, che lede “privacy, sicurezza e immagine della sanità milanese”. Barelle nelle sale di attesa e nei corridoi, non solo del Pronto Soccorso, ma anche dei reparti dell'Ospedale Maggiore. “Una consuetudine pericolosa”, denuncia il Nursind, che ha inviato due esposti correlati da foto ai Nas.
10 FEB - Barelle nelle sale di aspetto, nei corridoi, senza la possibilità da parte degli infermieri di di garantire non solo la dovuta privacy, ma soprattutto la sicurezza e la corretta assistenza dei pazienti. “E' decisamente critica”, per il Nursind di Milano, la situazione alla Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico. Tanto che il sindacato degli infermieri riferisce di avere inviato due esposti ai Nas.
“In più di un'occasione abbiamo riscontrato lettini-barella 'parcheggiati' negli spazi comuni dell'ospedale, a malapena protetti da un paravento. Anche se spesso si tratta di situazioni che si verificano nei Pronto Soccorso, le abbiamo ritrovate in reparti di degenza, come quello di Medicina Interna”, afferma
Rosario Pagana, segretario territoriale NurSind Milano.
“Non si possono sottovalutare i rischi derivanti da questi comportamenti, quali le eventuali cadute dei pazienti. Viene meno la privacy ed è difficile garantire un’adeguata assistenza - a partire dalla semplice igiene fino alle manovre di emergenza - anche perché il numero degli operatori, soprattutto infermieri, deve essere distribuito su un maggior numero di ricoverati”, osserva il sindacalista.
Partendo da questi presupposti, “e con il preciso intento di salvaguardare lo standard dei servizi che dovrebbero essere garantiti dagli ospedali milanesi”, Nursind spiega di avere inviato due esposti denuncia ai Carabinieri Nucleo Anti Sofisticazioni e Sanità, chiedendo “controlli e interventi per le ripetute situazioni contrastanti con le norme in tema di sicurezza e requisiti strutturali presso la Fondazione IRCCS Ca' Granda - Ospedale Maggiore Policlinico”.
“La prima lettera è stata inviata il 10 gennaio 2017, ovviamente anche a tutti gli organi competenti, corredata di fotografie. La seconda, sempre dello stesso tenore e per i medesimi motivi, l’8 febbraio 2017. Visto il reiterarsi degli episodi in questione, purtroppo non si può parlare di casi eccezionali, ma di consuetudine. Noi siamo costretti a domandarci: chi vigila sulla sanità milanese? Bisogna forse temere che in tempo di pace gli ospedali cittadini diventino ospedali da campo? I contribuenti sanno che i servizi garantiti sono di questo genere e di questa qualità? I ricoveri in barella rappresentano una situazione insostenibile per i pazienti” conclude Pagana.
10 febbraio 2017
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