Bolzano. Sono 14.500 i non autosufficienti che percepiscono assegni di cura
Il 2,8% della popolazione altoatesina ha bisogno di assistenza. Finora sono stati erogati complessivamente circa 500 mln di euro. Questi dati sono stati forniti dall’assessore alle Politiche sociali, Richard Theiner, nell’ambito del convegno “Interventi per la non-autosufficienza: bilancio e prospettive per il futuro”, svoltosi ieri presso l’Eurac a Bolzano.
17 GIU - In Alto Adige l’aspettativa di vita è fra le più alte d’Europa con conseguente incremento delle persone non-autosufficienti, un dato che va ad incidere sul sistema dell’assistenza ai non-autosufficienti, sia per i servizi che per il finanziamento.
I dati presentati nel suo intervento dall’assessore alle Politiche sociali, Richard Theiner, indicano che in provincia di Bolzano circa il 46% delle persone che hanno più di 85 anni sono non-autosufficienti, mentre lo sono meno del 14% delle persone tra i 75 e gli 84 anni. Questo significa, come pone in evidenza l’assessore Theiner che con l’aumento dell’aspettativa di vita cresce anche l’incidenza delle persone non-autosufficienti. Attualmente sono poco più di 14.500 le persone che ricevono l’assegno di cura, dato che equivale al 2,8% della popolazione altoatesina.
La spesa complessiva a carico della Provincia Autonoma fino ad oggi ammonta a circa 500 milioni di Euro.
La legge provinciale "Interventi per l’assistenza alle persone non-autosufficienti" (n. 9 del 12 ottobre 2007) è stata attuata in tempi rapidi, tanto che i primi pagamenti sono stati effettuati già il 1 luglio 2008. Il buon funzionamento del sistema, operativo da circa tre anni, è stato comprovato anche dal numero contenuto di ricorsi presentati. "La legge, in vigore da tre anni, si è dimostrata un pilastro fondamentale della politica sociale in provincia di Bolzano", ha fatto presente l’assessore Theiner.
Le sfide per il futuro, però, non mancano. In primo luogo sarà necessario rafforzare la posizione lavorativa e pensionistica di chi presta cura a familiari non-autosufficienti. Un altro aspetto èsarà quello di rendere più flessibile ed integrato il sistema assistenziale puntando su una maggiore integrazione dei servizi domiciliari e residenziali, sociali e sanitari, pubblici e privati, professionali e di volontariato. Infine, dovrebbero essere offerte altre possibilità abitative con progetti ad hoc.
17 giugno 2011
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