Lombardia. Bresciani lancia “5 proposte per la salute da realizzare subito”
Miglioramento della qualità del sistema attraverso la conoscenza; parità di bilancio; sviluppo di una rete tra Regioni per la continuità assistenziale; rapporti più stretti con l’università per favorire progetti di ricerca e raccogliere la sfida della cronicità. Ecco in sintesi le cinque priorità da "realizzare subito" per l’assessore alla Salute Luciano Bresciani.
18 MAG - Miglioramento continuo della qualità del sistema attraverso la conquista della conoscenza di nuovi saperi; parità di bilancio con il contenimento dei costi impropri; sviluppo di una rete tra Regioni, per creare strutture di continuità assistenziali; rapporti più stretti tra le università, in modo che sviluppino progetti di ricerca di eccellenza in grado di attirare l'interesse e gli investimenti-considerate le ristrettezze delle risorse pubbliche - e dell'Unione Europea; raccogliere la sfida delle cronicità, evitando che il paziente in questo stato sia ricoverato in area acuti.
Sono queste le cinque "proposte incisive da realizzare per la salute dei lombardi", illustrate dall'assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani al convegno organizzato da 'ABC…Salute', il primo portale italiano che mette in contatto i professionisti e le aziende del settore 'Salute e Benessere' con i potenziali utenti/pazienti e che ha presentato il suo Manifesto pubblicato nel volume 'La salute in Lombardia: 40 anni di storia verso il futuro'.
Ai lavori, coordinati dal presidente di 'ABC … Salute' Maurizio Mauri, hanno partecipato, tra gli altri, Francesco Auxilia, professore ordinario della Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Milano; Ugo Garbarini, presidente dell'Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano; Pasquale Spinelli, primario emerito della Fondazione Irccs-Istituto Nazionale dei Tumori e consigliere di 'ABC…Salute'.
Nel corso del suo intervento l'assessore Bresciani si è soffermato su come dovrebbe essere affrontata la sfida della cronicità: "Il 37 per cento dei cronici- ha detto l'assessore - si trova ricoverato in area acuti: è sbagliato, queste persone devono poter rimanere vicine ai loro affetti, in un contesto rassicurante quale è quello domestico, e poter contare - utilizzando al meglio le opportunità offerte dalla tele medicina - su un monitoraggio che consente di intervenire tempestivamente quando ve ne sia effettivamente bisogno". Analoga osservazione è stata fatta dall'assessore per i sub-acuti: "Vengono trattati in ospedale - ha aggiunto Bresciani - ma questo comporta costi elevati e non risponde alle reali esigenze di questi pazienti".
18 maggio 2011
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