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Umbria. Presentato dossier droga. Marini: “Documento coraggioso e trasparente”


Leggere il fenomeno della tossicodipendenza in Umbria nella sua oggettività con l’obiettivo di rappresentare questa realtà a tutto tondo. Ecco l’obiettivo del dossier realizzato dalla Regione. Per la Marini “La repressione non basta,
 servono anche politiche sociali adeguate e prevenzione”. Il dossier.

02 MAG - “Un dossier coraggioso e trasparente che ci
 consente una lettura del fenomeno droga in Umbria nella sua
 oggettività, senza paure, con l’obiettivo di rappresentare e 
leggere questa realtà a tutto tondo”. È quanto affermato dalla
 presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, nel corso della 
presentazione del dossier “La droga in Umbria”, realizzato dalla
 Regione Umbria in collaborazione con l'associazione “Libera”,
 alla presenza - tra gli altri - di Don Luigi Ciotti, 
fondatore dell’associazione.
Un lavoro essenziale per fotografare un fenomeno dai contorni preoccupanti in Umbria: nel 2012 in Umbria 24 persone hanno perso la vita a seguito di una overdose, 18 in provincia di Perugia e 6 in quella di Terni. Nonostante un leggero calo rispetto al 2011, quando i morti erano stati 26, si tratta di un numero certamente molto elevato e – dato ancor più preoccupante – sostanzialmente stabile nel tempo. Negli ultimi sedici anni, infatti, i morti per overdose in Umbria si sono sempre aggirati intorno ai 25, con un picco massimo di 35 nel 2007 – anno “nero” per Perugia e per l’Umbria, quello dell’omicidio di Meredith Kercher – e un calo molto marcato nel 2009 con 18 vittime.
Poi nel 2010 il numero di morti è tornato a crescere (24), per salire ulteriormente nel 2011 (il tasso di mortalità per overdose in Umbria è di quasi 4 morti ogni 100mila abitanti 12, quello nazionale è di 0,9, oltre 4 volte di meno) e riscendere leggermente nel 2012.
Numeri che negli ultimi anni, si ricorda nel dossier, sono valsi a Perugia il titolo di “capitale dell’eroina” e di “Scampia umbra”, solo per citare i casi mediatici più eclatanti.
Un lavoro di cui essere orgogliosi, ha sottolineato Don Ciotti "svolto con grande cura scientifica, che offre tracce 
utilissime per leggere il fenomeno droga non solo dal punto di
vista dei numeri e del suo risvolto giudiziario, ma soprattutto da 
quello sociale e culturale. Ciò aiuta e aiuterà a migliorare le
 azioni che competono alle istituzioni regionali e locali,
 soprattutto sul fronte della prevenzione". Non solo, ha aggiunto Don Ciotti, è anche un dossier "che racconta una realtà che non ha nulla a che vedere
 con gli strumentali racconti che sono stati spesso fatti di
 Perugia e dell’Umbria. Un lavoro a disposizione di tutti, che la
 Regione auspica che i media possano contribuire a far
 conoscere, rispondendo cosi' anche alla sua funzione pubblica e di 
una informazione corretta".
 
Secondo Marini “l'Italia in questi anni ha privilegiato
 un approccio penale al fenomeno droga, invece che sociale. E non
 è un caso se anche in Umbria la popolazione carceraria vede una 
presenza di tossicodipendenti tra il 60 e 70 per cento. Ma questo 
fenomeno non lo si deve combattere solo attraverso la repressione, 
ma anche e soprattutto con politiche sociali adeguate e con azioni
di prevenzione. L’Umbria continuerà a fare la sua parte, magari
 innovando e migliorando le sue politiche e facendo tesoro proprio
 da quanto questo dossier racconta – ha concluso Marini – facendo sempre conto sulla grande competenza e 
professionalità di tutti gli operatori, sia quelli del servizio 
sanitario regionale, sia quelli del mondo dell'associazionismo e 
del volontariato”.

02 maggio 2014
© Riproduzione riservata

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