Lazio. Dall'Ugl Medici un decalogo per rivedere la gestione della sanità regionale
In una lettera inviata al governatore Zingaretti il sindacato ha suggerito un piano d'azione in 10 mosse per porre rimedio al drammatico problema del sovraffollamento degli ospedali e alla pericolosissima situazione igienico-sanitaria per la popolazione e gli operatori". "La Regione riprenda in mano la regia delle singole Asl".
11 GEN - In relazione al "drammatico problema" del sovraffollamento e dell'"indecorosa pericolosissima" situazione igienico-sanitaria per la salute della popolazione e per gli Operatori, la Federazione Ugl Medici ha scritto una lettera al presidente della Regione,
Nicola Zingaretti, spiegando quelle che, a loro parere, sono le principali cause degli problemi, ma anche proponendo una soluzione in dieci mosse.
Innanzitutto, l'Ugl Medici ritiene che l'attuale situazione si sia venuta a creare per il già da tempo previsto concorrere di innumerevoli cause scatenanti mai affrontate.
a) storica mancata programmazione nella costruzione del Ssr, tale da aver determinato il proliferare di doppioni, triploni e oltre, magari in settori secondari, a scapito proprio dell'emergenza, con personalistiche invenzioni e catastrofiche approssimazioni nelle singole AA.SS.LL.
b) mancata attivazione e irresponsabile depauperamento dei servizi territoriali nelle AA.SS.LL., a cominciare dalle migliaia di P.L. nelle RSA
c) taglio sistematico dei P.L. ospedalieri solo nella sanità pubblica (proprio quella cui fanno riferimento i PP.SS.)
d) esclusione normativa (da rivedere) dello straripante settore universitario laziale dalla programmazione e controllo regionale (settore che viene per di piu' escluso anche dai tagli di P.L., con ben cinque Policlinici per assicurare la formazione anche di altri Regioni, gravando pero' per intero sulle casse della Regione Lazio)
e) accreditamento storico di importanti strutture sanitarie senza averle dotate di un proprio P.S.
f) mancato governo regionale e informatizzato nella gestione pratica dei P.L. oggi a personale privatistica disposizione di pochi....
"Il decalogo pertanto inviato dalla Direzione Regionale Salute e Integrazione a tutte le Direzioni Generali e Sanitarie di Asl, Aziende Ospedaliere, Policlinici Universitari e dell'Ares 118, con oggetto 'Interventi finalizzati al contrasto del sovraffollamento dei PS/DEA' - spiega il sindacato - pur finalmente avendo posto il problema dei P.S. alla diretta attenzione dell'Ospedale, dei Direttori/Commissari, delle AA.SS.LL. e che riteniamo condivisibile quale primo approccio ad una realta' su cui non e' piu' possibile chiudere gli occhi, va integrato con quegli interventi che 'a monte'frenino il massiccio quanto spesso improprio ricorso al DEA/PS".
Ecco quindi gli interventi proposti che, per l'Ugl Medic potrebbero contribuire, tra gli altri, a migliorare questa situazione "da terzo mondo", superando anche il concetto che ad affrontare l'emergenza siano solamente le strutture pubbliche (50% di quelle esistenti):
1) Informatizzazione (aggiornando e integrando poi i sistemi informativi regionali e di tutte le strutture sanitarie esistenti oggi frammentati e a livello "apprendistico") della degenza nei P.L. di tutta la sanita' regionale, pubblica e accreditata, svincolandola da una gestione privatistica e utilizzando la mappatura gia' effettuata dall'Asp in merito.
2) potenziamento urgente dell'Assistenza Domiciliare, sia distrettuale che dei MMG/PLS, secondo le organizzazioni minime previste dalla normativa e mai attuate nelle AA.SS.LL.
3) dare un percorso di priorità ai ricoveri di emergenza in tutte le strutture sanitarie ospedaliere e Case di Cura da parte dei DEA/P.S
4) proporre e richiedere una normativa per l'apertura dei P.S. e reparti connessi ove mancanti
5) realizzazione urgente delle Case della Salute in ognuno dei 48 Distretti, intervento di respiro e primo impatto non solo sull'abbattimento del ricorso al P.S. ma per il rilancio dei servizi territoriali gia' -scarsamente- esistenti, con tutti gli interventi previsti dal DCA 428/13. Il tutto in attesa di un grande progetto di riorganizzazione delle Cure Primarie, settore nel quale invece i "fattori di produzione" sono stati incoscientemente tagliati in passato.
6) apertura urgente dei Centri Territoriali per la Demenza gia' previsti nella normativa regionale
7) realizzazione urgente, come per il punto precedente, di Centri Hospice gia' previsti, in ogni Distretto
8) potenziamento urgente, anzi data la mai avvenuta realizzazione, l'attivazione urgente di strutture Geriatriche territoriali, capaci di assorbire l'inevasa enorme domanda derivante dalla demografia di invecchiamento generale (UOC Geriatriche territoriali, Centri Geriatrici, Specialisti e Infermieri Geriatrici, Centri Diurni, ecc.ra)
9) completamento urgente della gia' appena avviata copertura di P.L. nelle RSA (erano circa 7.000 quelli mancanti) sgravandoli dall'abnorme imposizione di ticket -1.500/1.800 euro mensili- che ne impedisce l'utilizzazione da parte delle famiglie, fino alla "capitolazione" delle stesse portando l'anziano in Ospedale, che in meno di due giorni spende un'eguale cifra, moltiplicando quindi esponenzialmente i costi o appunto al P.S.
10) incentivare strutturalmente l'educazione sanitaria capillare dei cittadini sulle possibilita' esistenti a monte del sistema P.S. e sul loro utilizzo responsabile
"E sopratutto, infine - conclude il sindacato - rimodernare urgentissimamente l'anarcoide governance delle singole AA.SS.LL. riportando la regia del Sistema in Regione".
11 gennaio 2014
© Riproduzione riservata
Altri articoli in Regioni e Asl