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Lazio. Banca dati referti istologici: raccolte 30mila schede in 6 mesi


Il progetto è coordinato dall’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio e finanziato dal ministero della Salute. Su 24 servizi di Anatomia patologica, 16 hanno già aderito. Obiettivo: rendere omogenee le prestazioni attraverso un rapido scambio di informazioni.

31 MAG - Implementare la banca dati dei referti istologici attraverso un archivio frutto di standard procedurali che rendano omogenee le prestazioni e che consentano agli operatori responsabili dell'assistenza al paziente lo scambio rapido ma accurato di informazioni certificate. E’ questo l’obiettivo del progetto 'Reti anatomie patologiche', coordinato dall’Agenzia di Sanità Pubblica (Asp) del Lazio e finanziato dal ministero della Salute.

I servizi di Anatomia patologica pubblici attivi nel Lazio sono 24, di questi 16 hanno aderito al progetto e 4 sono già operativi nell’implementazione della rete, tra cui l’Anatomia Patologica dell’Istituto Regina Elena. La banca dati, al 30 marzo scorso, ha raccolto oltre 30.000 referti, in 6 mesi.

Il lavoro, avviato nel 2009 e presentato oggi al Centro congressi degli Istituti Fisioterapici Ospitalieri – IFO, si è mosso su cinque assi fondamentali:
- E’ stata definita la rete e il sistema informativo regionale dei Servizi di Anatomia Patologica, in base alla definizione delle variabili, dei criteri di qualità e delle modalità di trasmissione;
- E’ stata sviluppata la banca dati centrale presso Laziosanità ASP e il sistema informativo web di condivisione dei referti. 4 centri tra cui il nostro sono attivi nell’implementazione;
 - E’ stata messa a punto una piattaforma informatica che consente via web alle anatomie patologiche responsabili del percorso diagnostico e agli oncologi responsabili del percorso di cura l’accesso “sicuro” ai referti anatomo-patologici del singolo paziente.
 - E' stata effettuata una standardizzazione dei referti per alcune fra le principali sedi tumorali secondo una proposta elaborata dal Regina Elena, dall'AO San Giovanni e dall' AO San Camillo e una sensibilizzazione alla codifica sistematica condivisa ; tale lavoro sarà ripreso  e completato a cura della società scientifica SIAPeC
 - Il Registro Tumori di Latina ha messo a punto gli algoritmi per la definizione dei casi incidenti/prevalenti a partire dai referti di anatomia patologica, tramite l'integrazione con gli altri sistemi informativi sanitari.   

31 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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