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Bari. Assistenza domiciliare. L’allarme Fimmg: ospedali chiusi e Asl riducono i fondi


Attaccata la scelta della Asl. Tanto più, dice il sindacato, che la Puglia è tra gli ultimi posti in Italia nell’erogazione dei Lea sul tema. “È un paradosso. Dopo aver subito una forte riduzione della rete ospedaliera, non si è registrato alcun potenziamento della rete assistenziale territoriale”.

06 MAG - “La chiusura degli ospedali negli ultimi due anni ha inevitabilmente riversato sull’assistenza territoriale la maggior parte dei bisogni assistenziale prima soddisfatti dalle strutture ospedaliere”. È questo l’allarme lanciato dal segretario provinciale del Sindacato dei medici di famiglia, Giovanni Sportelli in una lettera inviata alla direzione generale della Asl di Bari.
 
“Nel contempo, però, - specifica Sportelli - nessun intervento organico e strutturale è stato adottato per potenziare la rete territoriale che è rimasta nelle stesse condizioni disegnate nel 2008, epoca dell’ultimo intervento normativo che consentì l’utilizzo di personale infermieristico per l’assistenza domiciliare da parte dei medici di famiglia. Di fronte a questa emergenza assistenziale, i Direttori Generali continuano a non fornire risposte adeguate ai bisogni dei cittadini”.
 
Ed è proprio su una delibera della Asl di Bari oggetto delle critiche della Fimmg.
 
“Con la Delibera n. 670 del 22/04/13, la ASL BA – spiega Sportelli - ha revocato il progetto di cure domiciliari che impegnava 4 milioni di euro per esternalizzare l’assistenza domiciliare a media e alta intensità assistenziale. Il motivo della revoca è che una verifica dei costi attuali per il servizio di assistenza domiciliare erogato dalla ASL si attesta su 2 milioni di euro annui per cui alla Direzione strategica è sembrato inopportuno ‘di  proseguire la procedura di gara con costi notevolmente superiori a quelli attualmente sostenuti’”.
 
 
“Fermo restando le perplessità sulla scelta di esternalizzare il servizio – sottolinea - , si vuol far rilevare che un impegno limitato a due milioni di euro per l’assistenza domiciliare ai cittadini della più grande ASL pugliese, ha fatto si che questa Regione si sia attestata agli ultimi posti in Italia nell’erogazione dei Lea. Oggi la Asl Ba, che aveva raddoppiato (inconsapevolmente?) le risorse per migliorare l’assistenza domiciliare, preferisce ritornare su suoi passi e permanere nelle condizioni descritte dai rapporti ministeriali. La Delibera infatti non prevede che le risorse “liberate” dall’esternalizzazione siano comunque destinate all’assistenza domiciliare erogata attualmente con il personale dipendente e convenzionato della Asl”.
 
 
“Ancora una volta – conclude Sportelli nella missiva - si chiede alla ‘politica’ di farsi carico delle istanze provenienti dai cittadini, lasciati sempre più soli di fronte allo squilibrio del sistema che, dopo aver subito una forte riduzione della rete ospedaliera, non ha registrato alcun potenziamento della rete assistenziale territoriale. Anzi si è dovuto assistere al paradosso che dove –fosse anche inconsapevolmente- ad una parte dell’assistenza erano state assegnate risorse aggiuntive, prontamente si è intervenuti per toglierle e lasciare inalterato il livello assistenziale così come registrato dal rapporto ministeriale. 

06 maggio 2013
© Riproduzione riservata

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