Marche. La sanità in crisi. La giunta regionale: "Situazione dei conti più grave del previsto"
Al termine di una riunione straordinaria della giunta, è emersa "la necessità di procedere a un grosso risanamento dei conti". Nel corso della seduta è stato anche dato il via libera al potenziamento della rete dell'emergenza e del soccorso marchigiana. Il piano per i 13 piccoli ospedali.
05 APR - Avvio della riorganizzazione della rete dell’emergenza e valutazioni sull’andamento dei conti. Sono questi i temi cardine che hanno animato la giunta regionale delle Marche, riunitasi in via straordinaria. A seguire si è tenuto il coordinamento dei direttori sanitari, presieduto da Paolo Galassi.
La giunta ha analizzato l’evoluzione dei dati economici “che evidenzia una situazione – sottolinea una nota - più grave rispetto a quanto preventivato. È emersa la necessità di procedere, con determinazione, nell’avanzamento dei Piani di area vasta, dando attuazione alle decisioni di riordino già previste”.
In secondo luogo è stata analizzata la proposta di riorganizzazione dei 13 piccoli ospedali, presentata dal coordinamento, ed è stato assegnato al direttore dell’Asur, Pietro Ciccarelli, il compito di procedere a una verifica con i territori per definire gli standard delle nuove strutture, in funzione delle singole esigenze locali. “I bisogni espressi localmente – chiarisce la nota - dovranno risultare funzionali alla riorganizzazione del sistema sociosanitario in fase di definizione. A ogni comunità – è stato ribadito – verrà offerta una disponibilità di servizi compatibile con gli interessi generali della nostra regione. Solo dopo questo confronto si passerà all’adozione del provvedimento amministrativo”.
Nel corso della seduta, la giunta regionale ha anche dato il via libera al potenziamento della rete dell’emergenza e del soccorso delle Marche (Potes), “L’obiettivo principale è fornire la risposta più appropriata e tempestiva nel luogo dove si verifica l’evento, garantendo il supporto delle funzioni vitali, identificando nel minor tempo possibile i bisogni diagnostici e terapeutici e trasportando in sicurezza il paziente nella struttura più idonea per il trattamento definitivo”.
Per rispondere a queste esigenze si è intervenuto su due versanti: quello dei mezzi e quello dei servizi sul territorio. Per la valutazione teorica del fabbisogno di mezzi di soccorso avanzati sono stati presi a riferimento i principali modelli standard, ma rielaborati in considerazione della specifica orografia del territorio di ogni singola Centrale operativa 118 e della relativa densità abitativa. Il Coordinamento ha quindi definito un piano di riconversione e riorganizzazione delle Potes nei numeri, nella tipologia, nella dislocazione e nella disponibilità oraria.
05 aprile 2013
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