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Sardegna. De Francisci su Punto nascita Lanusei: “Serve battaglia comune contro Governo”


Per l’assessore alla Sanità questa è solo “una della specialità da tutelare” nella zona degll’Ogliastra. Una zona con diverse peculiarità e geograficamente disagiata per la quale “la Regione si batterà” a difesa dei servizi sanitari presenti, messi a rischio dalla spending review.

21 DIC - “L’Ogliastra è una zona con diverse peculiarità e geograficamente disagiata, dunque la Regione si batterà contro il Governo per ottenere le necessarie deroghe e difendere i servizi sanitari oggi presenti. Tra questi, il punto nascita del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Lanusei è solo una delle specialità da tutelare e che la Regione non intende assolutamente chiudere ma semmai rilanciare con progetti innovativi”. È il messaggio lanciato oggi dall’assessore della Sanità, Simona De Francisci, nel corso della sua visita istituzionale in Ogliastra durante la quale ha incontrato i vertici Asl, il presidente della Provincia, gli amministratori del territorio riuniti nella Conferenza dei sindaci e i sindacati.
 
Prima tappa al poliambulatorio di Tortolì: accompagnata dal direttore generale della Asl 4, Francesco Pintus, l’assessore ha fatto un sopralluogo nella struttura specialistica e negli altri edifici in costruzione, pronti alla consegna, dove a breve saranno allestiti la Casa della salute, i Centri per la salute mentale e delle dipendenze, la nuova Dialisi.
 
Subito dopo l’assessore è arrivata all’ospedale di Lanusei, dove era in corso una manifestazione a difesa del punto nascita il cui futuro, in base alla legge nazionale sulla spending review, sarebbe a rischio in quanto non raggiungerebbe i 500 parti all’anno. “Su questa come su altre vertenze sanitarie – ha premesso De Francisci - la Regione non è vostra controparte, semmai ha bisogno anche del vostro sostegno per condurre tutti uniti una battaglia a difesa delle nostre specialità. Il punto nascita è una di queste: ci sono già molte condizioni affinché il Governo non lo chiuda, considerato che ci sono già diverse eccellenze, professionalità e requisiti di sicurezza nel reparto di Ostetricia su cui occorre continuare a investire”.
 
L’assessore ha poi anticipato il progetto di partnership tra Asl 4 e Asl 8 di cui parlerà con i rispettivi direttori generali: una sinergia tra le due aziende sanitarie in modo da incentivare le future madri, specie quelle che risiedono tra Sarrabus, Sarcidano e Ogliastra meridionale, a partorire all’ospedale di Lanusei dopo un percorso di avvicinamento e accompagnamento anche nelle fasi precedenti al parto. Il punto nascita così potrà contare su un numero di parti di almeno 500 all’anno, considerato questo come limite massimo (sui 1.000 definiti dalla legge nazionale) ottenuto per deroga. Da parte sua, il direttore generale della Asl 4 si è impegnato a lavorare a un dossier con la sintesi di numeri ed eccellenze della sanità ogliastrina.
 
Concetti ribaditi anche ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, ai quali ha rivolto un appello affinché sostengano la Regione e fatto presente che la difesa dei servizi sanitari dell’Ogliastra sarà indipendente dal futuro istituzionale della Provincia come ente.
 
Con i sindaci ogliastrini, infine, riuniti nel municipio di Lanusei, l’assessore ha auspicato unità di intenti, ricordando loro come la Regione stia già facendo, in sede di Conferenza delle Regioni a Roma, una battaglia contro parametri standard e ragionieristici e favore delle peculiarietà della sanità della Sardegna. “Siamo fuori dal Piano di rientro, siamo una Regione autonoma che si autofinanzia la sanità e la logica dei soli numeri che il Governo vuole imporre è inaccettabile – ha concluso - ma per far valere questo principio occorre la coesione di tutti i soggetti per condurre una battaglia comune”.

21 dicembre 2012
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