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Case comunità. Corte dei Conti: “In Lombardia ridotta operatività in quelle attivate. Mancano i medici e gli orari di apertura sono limitati”


"Infatti, 49 delle 125 Case di Comunità attive offrono servizio per meno di 12 ore al giorno e meno di 6 giorni a settimana; 15 strutture sono state accreditate come “Spoke” (funzionanti per 12h invece di 24h, 6 giorni su 7 invece di 7 giorni su 7) non rispettando l'accordo col Ministero della Salute; 85 risultano sprovviste di medici di medicina generale e in 112 mancano i pediatri di libera scelta".

21 NOV -

Nell'ambito del Pnrr, la Regione Lombardia mira alla riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale con la creazione di 187 Case di Comunità e 60 Ospedali di Comunità entro il 2026. La Regione dichiara che ad oggi risultano attivi, con accreditamento provvisorio al Sistema Sanitario Regionale (Ssr), 125 Case di Comunità e 20 Ospedali di Comunità. Un’analisi della Corte evidenzia, tuttavia, una "ridotta operatività per effetto della carenza di personale medico e di forti limitazioni sull'orario di apertura e sulla gamma di servizi previsti, oltre che per la contestuale sussistenza di cantieri per lavori di adeguamento".

Infatti - spiega la Corte dei Conti - 49 delle 125 Case di Comunità attive offrono servizio per meno di 12 ore al giorno e meno di 6 giorni a settimana; 15 strutture sono state accreditate come “Spoke” (funzionanti per 12h invece di 24h, 6 giorni su 7 invece di 7 giorni su 7) non rispettando l'accordo col Ministero della Salute; 85 risultano sprovviste di medici di medicina generale e in 112 mancano i pediatri di libera scelta, un dato peggiore rispetto al precedente controllo di luglio 2023, nonostante l’incremento di strutture aperte. La situazione migliora per quanto riguarda la presenza del personale infermieristico oltre al personale amministrativo e socio-sanitario.


Per garantire la piena operatività delle strutture, e dunque il raggiungimento del target del Pnrr entro la fine del 2026, occorre che la Regione si impegni con stanziamenti pluriennali vincolati alle assunzioni per il personale dedicato all’assistenza territoriale. La Corte esprime comunque "preoccupazione" sul conseguimento dell’obiettivo della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale e del suo collegamento con il resto del Ssr.

La Regione ritiene che il grave ritardo nella realizzazione del programma sia riconducibile alla "complessità della gestione amministrativa del PNRR e alla difficoltà di reperire personale medico".

Nonostante i fondi del Pnrr siano impegnati nel bilancio regionale dal 2022 e le linee guida per la rendicontazione siano state approvate dalla Regione a luglio 2023, "per le spese finora anticipate dagli enti sanitari non è stato emesso alcun provvedimento di liquidazione", spiega infine la Corte dei Conti.



21 novembre 2024
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