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Umbria. Marini: “Entro dicembre cambio ai vertici Asl”


Sarà la Giunta del 27 dicembre a nominare i nuovi organi delle aziende sanitarie regionali. L'annuncio a un convegno a Perugia dove si è fatto il punto sulla situazione dei servizi sanitari. Per l’Umbria  ci saranno 150 mln in meno nel prossimo triennio. Ma la Regione sarà tra quelle benchmark per i costi standard.

18 DIC - La Giunta regionale nella seduta del prossimo 27 dicembre adotterà gli atti per la costituzione dei nuovi organi delle aziende sanitarie territoriali ed ospedaliere, ai sensi della recente legge che ha riformato l'assetto istituzionale del sistema sanitario regionale, e che potrà così entrare a pieno regime dal prossimo 1° gennaio.
 
Lo ha annunciato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo alla conferenza organizzata dall'Azienda ospedaliera di Perugia, nel corso della quale è stato illustrato il bilancio dell'attività svolta nel 2012.
Quanto alla questione delle risorse la presidente Marini ha ricordato come la dotazione del Fondo nazionale per la sanità per la prima volta è stata ridotta in termini assoluti: "per l'Umbria ciò significherà un taglio nel prossimo triennio di circa 150 milioni di euro, vale a dire  ad una disponibilità che ci riporta a quella di dieci anni fa".
 
"Voglio dire qui - ha proseguito la presidente Marini - che per fortuna abbiamo lavorato alla riforma del nostro sistema sanitario, grazie al quale potremo non solo continuare a garantire ai nostri cittadini prestazioni sanitarie di qualità ed appropriate, ma anche realizzare risparmi e riduzione di costi grazie ai quali sarà possibile effettuare nuovi investimenti per l'innovazione e la dotazione tecnologica dei nostri presidi sanitari, e lo faremo con le nostre risorse, visto che da più di quattro anni dallo Stato per questi investimenti non viene più nulla".

La presidente ha quindi sottolineato che "la politica dei tagli lineari in sanità incide fortemente su qualità e quantità delle prestazioni, e mette in discussione il modello universalistico e pubblico della sanità. Un modello cui l'Umbria non vuole affatto rinunciare, consapevole che occorrerà in futuro raccogliere la sfida del mantenimento e miglioramento di un sistema sanitario basato sul principio dell'universalità, che dovrà fare i conti con la forte contrazione delle risorse disponibili".

"E' pur vero però - ha aggiunto la presidente - che mentre qui noi ragioniamo di una sanità che ha i conti in ordine, in altre realtà del Paese proprio in queste ore ci si appresta ad assumere decisioni drastiche relative al taglio di migliaia di posti letto, alla chiusura di dipartimenti di cardiochirurgia, ematologia e quant'altro. E ciò anche in regioni che fino a poco tempo va venivano indicate quali modelli nell'organizzazione e gestione sanitaria".

La presidente ha inoltre sottolineato come la qualità del sistema sanitario umbro è certificata anche dal fatto che proprio l'Umbria sarà regione "benchmark" (realtà di riferimento per i suoi diversi parametri e indici) per la sanità in Italia: "se questo risultato è stato ottenuto - ha affermato Marini - , se qui qualità, efficienza ed appropriatezza della sanità sono un dato di fatto, è perché qui si è realizzato un grande lavoro di squadra, che ha visto insieme i diversi livelli di governo, i professionisti e gli operatori della sanità e gli stessi cittadini.

Positivo è stato giudicato dalla presidente anche il rapporto con l'Università: "là dove migliore è la collaborazione e la cooperazione tra la Regione e l'Università in materia di sanità, migliore è l'offerta sanitaria regionale". 
 
 

18 dicembre 2012
© Riproduzione riservata

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