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Uno spiraglio per i 37 Oss accampati sotto l’assessorato alla Sanità: via libera dell’Aou alla stabilizzazione  

di Elisabetta Caredda

Orefice e Mallus (portavoce dei precari Oss): “Ci è stata notizia che l’Aou di Cagliari ha pubblicato la delibera con la quale si impegna a stabilizzare una parte di noi. La graduatoria redatta resterà comunque aperta e, vista la carenza di personale, in previsione arriveremo tutti ad essere stabilizzati. I nostri sacrifici non sono stati vani, la nostra protesta non è stata inutile”.

10 GIU - Si apre una speranza per i 37 Operatori socio sanitari che durante l’emergenza Covid hanno prestato servizio al policlinico universitario di Monserrato e che dal mese di febbraio 2024, allo scadere del contratto, si sono accampati in tenda giorno e notte sul marciapiede sotto la sede dell’assessorato alla Sanità a Cagliari per rivendicare la valorizzazione del percorso lavorativo prestato, con la stabilizzazione, così come riconosciuto a tanti altri loro colleghi.

L’appello volto dagli OSS alla presidente di Regione già dal primo mese della protesta è stato da quest’ultima accolto. Così come non è mancata la sensibilità, solidarietà e l’attenzione alla loro difficile situazione da parte delle tante altre istituzioni politiche subentrate con l’inizio della nuova legislatura. A parlare a Quotidiano Sanità dell’apertura da parte dell’azienda sanitaria ad una prospettiva di stabilizzazione sono i portavoce dei precari della tenda di via Roma, Silvia Orefice e Desiderio Mallus.

“Non ci sembra ancora vero – comunicano gli OSS -, ben presto potremo tornare a dormire nelle nostre case, abbandonare la tenda che ci ha accompagnato e protetto nei giorni più difficili segnati anche dal freddo e dal temporale, e tornare a lavorare per i pazienti al Policlinico universitario di Monserrato. Finalmente riusciamo a vedere il percorso che da una tenda di protesta ci avvicina ai nostri amati posti di lavoro”.

“Ripercorrendo questi 105 giorni – proseguono i due precari -, possiamo dire che non è stato facile. Siamo stati messi a dura prova oltre che dalle condizioni climatiche non sempre a nostro favore, anche dai balordi che passano in strada nella via Roma nel fine settimana e da tutte le nostre emozioni, quando a volte ci siamo sentiti abbandonati, sconfortati e sconfitti. Ma non abbiamo mollato sapendo che se avessimo smontato quella tenda simbolo della nostra sofferenza ma anche battaglia, avremmo perso tutta la nostra ‘visibilità’, quell’accorata voce che volevamo arrivasse nel cuore delle Istituzioni”.

“Questo giovedì appena trascorso ci è stata notizia che l'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari ha pubblicato la delibera con la quale si impegna a stabilizzare una parte di noi. La graduatoria redatta resterà comunque aperta e, vista la carenza di personale, in previsione arriveremo tutti ad essere stabilizzati. I nostri sacrifici non sono stati vani, la nostra protesta non è stata inutile”.

“Teniamo a ringraziare tutte le persone che dal primo giorno ad oggi hanno creduto in noi e nella nostra battaglia: il leader di Sardi in Europa Claudio Cugusi e gli operatori dell'associazione ‘I Sardi Soccorso’, Marco e Elena. Senza la loro tenda, senza la loro ambulanza per avere un po’ di luce sotto la tenda, senza il loro conforto materiale quotidiano non saremmo andati molto lontano. Grazie al personale della DIGOS, e tutte le forze dell'ordine, che hanno vegliato su di noi. E poi i nostri avvocati Renato Chiesa e Gianni Benevole, che hanno lavorato per noi tutto questo tempo, dandoci forza e non lasciandoci mai soli”.

“Ma un ringraziamento questa volta va anche alla Politica, a chi ci ha ascoltati con umanità capendo che non c’è in ballo soltanto il nostro lavoro ma un pezzo della sanità pubblica di Cagliari. Grazie alla presidente Alessandra Todde e all'assessore alla Sanità, Armando Bartolazzi: ci avete dimostrato che vi sta a cuore la salute e il benessere dei cittadini sardi. Grazie alla presidente della commissione sanità del Consiglio regionale, Carla Fundoni, e al vice presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Frau: due medici, prima che politici, che hanno abbracciato la nostra causa e lottato per noi. Ed un ringraziamento infine all'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari, in particolare alla dottoressa Chiara Seazzu e ai suoi stretti collaboratori che hanno accettato il dialogo con noi, che siamo semplici operatori sanitari. Grazie poi a tutti i colleghi che hanno partecipato a questa lotta, mettendo in secondo pieno le loro famiglie e la loro vita, per questa causa”.

“Probabilmente tra qualche giorno smonteremo la tenda e i cagliaritani non sentiranno più parlare di noi. Chiediamo scusa se siamo stati di intralcio quando abbiamo sfilato sulle strisce pedonali con i cartelli. Ma il lavoro è la nostra vita, auspichiamo possano ricordarci come quelli che hanno lottato per i loro diritti e per la sanità pubblica, senza mai mollare. Perché, come ci ha insegnato Cugusi, l’unica battaglia che si perde davvero è quella che non si combatte” – concludono Orefice e Mallus.

Elisabetta Caredda

10 giugno 2024
© Riproduzione riservata

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