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Lombardia. Sanità in crisi. Al via confronto con i sindacati


Sarà un  "tavolo unico" a discutere della situazione nella sanità pubblica e privata. Il complesso dei tagli ammonta a 300 miliardi. All'orizzonte licenziamenti, tagli al salario, riduzione dei servizi ai cittadini in termini quali-quantitativi. Melazzini pronto a convocare le parti entro la prima decade di dicembre.

22 NOV - Un delegazione della Funzione pubblica Cgil–Uil Fpl della Lombardia ha incontrato ieri, in occasione del presidio dei lavoratori della sanità pubblica e privata, l’assessore alla Sanità, Mario Melazzini, che ha condiviso le forti preoccupazioni delle organizzazioni sindacali per la situazione in cui versa nel suo complesso la sanità lombarda, dove si prospettano a breve licenziamenti, tagli al salario, riduzione dei servizi socio sanitari ai cittadini in termini quali–quantitativi. La richiesta avanzata dalla Organizzazioni Sindacali di attivare immediatamente un tavolo unico permanete regionale per la sanità pubblica e privata per monitorare e affrontare le situazioni di crisi a vario titolo è stata accolta e condivisa dall’assessore, che si è impegnato a convocare le parti  entro la prima decade di dicembre.

I provvedimenti messi in atto dal Governo Monti negli ultimi mesi e quelli annunciati (decreto Balduzzi) prospettano un nuovo anno di pesanti sacrifici per i lavoratori e i cittadini. Infatti i tagli previsti per il 2013 sono complessivamente pari a 300 milioni di euro.
A questi, devono aggiungersi le seguenti criticità emerse nel corso dell’incontro:
-    Il blocco dei fondi contrattuali nazionali per la contrattazione integrativa aziendale al dicembre 2011, con un taglio, per il 2013, del 15% alle risorse regionali destinate a progetti per migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi e delle prestazioni.
-    Per il personale della sanità pubblica sono a rischio oltre 3000 rapporti di lavoro a tempo determinato. Si tratta di lavoratori precari che garantiscono servizi soprattutto in settori critici come il pronto soccorso.
-    Nella Sanità privata accreditata, a fronte della riduzione delle risorse disponibili al sistema e della conseguente ridefinizione dell’offerta ai soggetti privati, si annunciano 1500 esuberi in diverse cliniche e sono già state avviate le procedure di licenziamento per Multimedica (oltre alla vicenda in corso al San Raffaele).
-    Si registrano provvedimenti generalizzati, nelle Aziende ospedaliere e nelle Asl, di revisione dei contratti con diminuzione delle prestazioni a cooperative che erogano o servizi ausiliari (anche di tipo infermieristico) o attività no core (pulizia e mensa), determinando oltre che problemi occupazionali o di riduzione del salario in funzione delle ore lavorate, un decadimento della qualità dei servizi di cura e di supporto.

Per effetto dei tagli conseguenti alla “spending review” (144 mln di euro nel 2012), infine, molte strutture pubbliche e private hanno già raggiunto in queste settimane i tetti di spesa, con conseguente blocco delle prestazioni. A Milano e Varese Multimedica non accetta prenotazioni in convenzione con il Ssn e le sposta al prossimo anno; il Monzino opera con attività fuori budget. A Bergamo l’Istituto Palazzolo chiuderà le sale operatorie dal 7 dicembre al 7 gennaio e metterà in “ferie forzate“ i lavoratori, annullando gli interventi programmati. A Mantova l’Azienda Ospedaliera Poma non accetta prenotazioni per le cure fisiche riabilitative.

 

22 novembre 2012
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