Abruzzo. Consiglio di Stato boccia ricorso Case di cura private su tariffe ospedaliere
È la seconda ‘vittoria’ dopo che, già nel novembre 2011, il Consiglio di Stato aveva accolto gli appelli della Regione contro le pronunce del Tar. Le case di cura avevano ora tentato questa procedura straordinaria ravvisando in quei dispositivi degli errori di fatto giudicati, però, “insussistenti”.
20 SET - Il Consiglio di Stato, con sentenze n.
4955,
4943,
4939,
4937 4936 e
4934 del 18 settembre 2012, ha rigettato, per la seconda volta, i ricorsi proposti dalle case di cura private abruzzesi per la revocazione delle sentenze 4141/11 4144/11 4143/11 4142/11 4145/11 e 4146/11 con cui il Consiglio di stato, già nel novembre 2011, aveva accolto gli appelli della Regione Abruzzo contro le pronunce del Tar, in materia di determinazione delle tariffe ospedaliere.
A seguito delle decisioni della Giunta regionale, le case di cura proposero ricorso al Tar per l'annullamento delle deliberazioni con le quali si definivano le tariffe per le prestazioni di assistenza ospedaliera, trovando accoglimento delle loro istanze. Nel 2009 la Regione Abruzzo propose appello al Consiglio di Stato contro le decisioni del Tar, trovando accoglienza nei giudici che, riformando la sentenza del Tar, riconobbero la legittimità dei provvedimenti della Giunta regionale.
Le ultime pronunce del Consiglio di Stato chiudono definitivamente la vicenda del contenzioso tra la Regione Abruzzo e le case di cura sulle tariffe ospedaliere, le quali, per la procedura straordinaria della revocazione si sono appellate al comma 4 dell'art. 395, del codice di procedura civile ravvisando, a loro dire, nelle sentenze dei giudici del Consiglio di Stato degli errori di fatto, risultanti dagli atti o documenti di causa.
Le sentenze del 18 settembre hanno dichiarato l'insussistenza di tali errori, così come denunciati dalle case di cura private.
20 settembre 2012
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