Sardegna. Migliorano le liste di attesa, tempi dimezzati per alcune prestazioni
I risultati positivi, come spiegato dall’assessore alla Sanità, Simona De Francisci, sono stati ottenuti con una migliore organizzazione delle prestazioni specialistiche, l’acquisto di prestazioni da parte di alcune Asl da strutture private convenzionate e con una migliore trasparenza delle liste.
20 SET - Primi risultati per abbattere le liste di attesa nella sanità della Sardegna. Il quadro dettagliato di ogni azienda sanitaria e ospedaliera dell’Isola è stato fatto ieri a Cagliari nel corso di un vertice convocato dall’assessore della Sanità,
Simona De Francisci, che ha incontrato tutti i manager per discutere con loro lo stato di attuazione del Piano di Governo delle liste approvato dalla Giunta un anno fa.
I report. I primi risultati, presentati dai direttori generali in un report analitico, sono incoraggianti per contrastare uno dei problemi più urgenti e sentiti dai cittadini. In alcuni casi, è emerso che per certe prestazioni le liste si sono dimezzate rispetto a un anno fa. È stato fatto il punto anche sulla spesa delle risorse finanziarie erogate dalla Regione alle Aziende. Ovviamente, sono state messe in luce anche le diverse criticità sulle quali Regione e Aziende sanitarie sono al lavoro per dare una soluzione definitiva. “È stato un incontro molto produttivo – ha commentato l’assessore De Francisci – perché ha rivelato come il Piano cominci a dare i suoi frutti, seppure non ancora con i risultati che vorremmo e che gli utenti si attendono. Si tratta però di un processo lungo e complesso, anche perché puntiamo non tanto a strategie-tampone (come l’aumento provvisorio del personale, in certi casi necessario), ma a soluzioni strutturali che eliminino o contengano il problema delle liste anche quando i finanziamenti stanziati, oltre 25 milioni di euro, saranno stati erogati totalmente. Per arrivare a questo traguardo sarà fondamentale continuare a investire nell’ammodernamento tecnologico e sulle attrezzature ospedaliere”.
I numeri. Al raggiungimento dei primi risultati positivi sul governo delle liste di attesa si è arrivati grazie a una migliore organizzazione sul fronte delle prestazioni specialistiche (come nel caso della Asl 5 di Oristano), all’acquisto di prestazioni da parte di alcune Asl da strutture private convenzionate, e inoltre attraverso una migliore trasparenza delle liste, pubblicate anche on line. Dai report emerge, ad esempio, che nelle strutture della Asl 2 di Olbia, per l’ambito ortopedico, si è passati da 12 a 2 mesi di attesa. L'introduzione nel Cup (Centro unico di prenotazione) delle strutture private accreditate, oltre che specifici progetti di abbattimento delle liste, hanno portato a buoni risultati anche nella Asl 8 (Cagliari e provincia), dove ad esempio, per una risonanza magnetica della colonna se al 1 ottobre 2011 nel pubblico erano necessari 108 giorni al 1 settembre 2012 l’attesa non ha superato i 31 giorni (nel privato si è passati da 87 a 3 giorni). Per quanto riguarda l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari, all’ospedale San Giovanni di Dio per un eco-colordoppler si è passati da 107 giorni medi a 32.
I casi anomali. Dai report discussi è emerso tra l’altro come in alcuni casi non sia corretto parlare di liste di attesa quando ad esempio un utente che richiede una visita specialistica e ha la possibilità di farla in tempi brevi, anche se in una sede a qualche chilometro dalla sua residenza, sceglie invece una struttura sanitaria “sotto casa”, che magari in quel momento è satura. È’ accaduto anche che altri utenti si siano rifiutati di fruire di una visita in tempi brevi perché magari desideravano farsi visitare da uno specialista in particolare. O, ancora, è capitato che uno stesso paziente abbia richiesto la stessa prestazione (un’ecografia, ad esempio) ripetuta nel giro di pochissimi mesi. “Agiremo anche sul fronte della sensibilizzazione dei medici, perché è fondamentale raggiungere una migliore appropriatezza prescrittiva – ha aggiunto l’assessore – e degli stessi utenti, cercando di far capire loro che in certi casi è essenziale adeguarsi a quel che il Cup in quel momento offre, pur a costo di piccoli compromessi logistici”.
Assessore e direttori generali, infine, hanno fatto sapere che si rivedranno a dicembre, per fare il punto sull’anno che si chiude e discutere di eventuali nuove strategie con l’obiettivo di contrastare ancora meglio il problema delle liste di attesa. Tra un mese, invece, al tavolo si parlerà della spesa dei 450 milioni che la Regione ha assegnato alcuni mesi fa alle Asl per il pagamento dei fornitori e si farà di nuovo il punto sullo stato di attuazione del Piano di eradicazione della peste suina africana.
20 settembre 2012
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