Il Presidente della Giunta della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in qualità di Commissario ad Acta per la prosecuzione del Piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario della Regione Calabria ha firmato l'Accordo Quadro tra la Regione Calabria e la Comercializadora de Servicios Medicos Cubanos S.A. (CSMC S.A.) per la partecipazione, presso le Aziende del Servizio Sanitario Regionale, di professionisti e tecnici sanitari cubani specialisti in vari profili.
La decisone, si legge in una nota della Regione, è stata adottata “in considerazione - come espressamente citato nel provvedimento - a diversi tentativi di reclutamento nelle Aziende del SSR di personale medico, in particolare nelle discipline correlate all’emergenza urgenza, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato tale da poter assicurare l’erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie alla popolazione residente quali livelli essenziali di assistenza da erogarsi in continuità e in aderenza ai fabbisogni espressi e a quelli stimabili in considerazione dell’evoluzione del quadro epidemiologico regionale, con particolare riferimento agli andamenti dell’epidemia di COVID-19 in corso e di quelli attesi nel medio periodo alla luce della recrudescenza determinatasi in ragione della maggiore diffusività riscontratasi nelle sottovarianti Omicron”.
"Ogni giorno - ha spiegato in un video messaggio su Facebook lo stesso presidente Occhiuto - ricevo tantissimi messaggi da parte di tanti cittadini calabresi che giustamente si lamentano del fatto che nei nostri ospedali non ci siano abbastanza medici. Non ci sono abbastanza medici in Italia, il numero chiuso a Medicina ha privato il nostro Paese dei medici che sarebbero necessari. E tutte le Regioni stanno facendo di tutto per reclutare medici e non ci riescono. Questo problema è molto più grave in Calabria perché noi abbiamo un sistema sanitario poco attrattivo. Il mio auspicio è che tutti i medici che si trovano in Italia e stanno fuori la Calabria tornino in Calabria per dare una mano agli ospedali calabresi ma è un auspicio difficile da realizzare in pochi mesi. Abbiamo bandito più concorsi a tempo indeterminato, procedure di selezione a tempo indeterminato che sono andate deserte nelle nostre aziende perché non è venuto nessuno. E allora che facciamo? Chiudiamo gli ospedali? Chiudiamo i pronto soccorso? Non garantiamo il diritto alla cura dei cittadini calabresi?"