Fp Cgil-Ares 118: "Nel Lazio la sicurezza dei cittadini è a rischio"
La Fp Cgil-Ares 118 denuncia le criticità del sistema di emergenza sanitaria dell’Ares 118: senza un pronto intervento delle istituzioni “ci vedremo costretti nostro malgrado ad attivare tutte le procedure sindacali a tutela dei cittadini e dei lavoratori che rappresentiamo, con forme di protesta idonee”.
27 LUG - Sono state affidate a una lettera indirizzata al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro e, per conoscenza, alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini le preoccupazioni della Fp Cgil-Ares 118 in merito alle “gravissime criticità all’interno del sistema di emergenza sanitaria dell’Ares 118 che, se non affrontate rapidamente, rischiano di compromettere la sicurezza dei cittadini che richiedono un intervento di ambulanza” nel Lazio.
La lettera, a firma del coordinatore regionale della Fp Cgil-Ares 118 Sergio Bussone, denuncia “il mancato rispetto degli standard nazionali e internazionali relativi al numero delle ambulanze/abitante (un’ambulanza base con un infermiere, un autista, un barelliere soccorritore ogni 30 mila abitanti e un’ambulanza avanzata con l’aggiunta del medico e/o centro mobile di rianimazione ogni 150 mila abitanti). A oggi mancano sul territorio laziale almeno 50 ambulanze”.
Inoltre nella missiva viene segnalata una “grave carenza di personale”, lo “smembramento del servizio pubblico Ares 118 con soggetti esterni, utilizzando procedure al massimo ribasso per nulla trasparenti”.
Per questa ragione, prosegue, “chiediamo per l’Ares 118 l’immediata attivazione delle procedure di nomina del proprio management. Il perdurare della disorganizzazione sta portando all’esasperazione dei lavoratori (costretti a turni di almeno 300 ore mensili) e i cittadini che, a causa della confusione del sistema 118, aggrediscono continuamente i lavoratori”.
La Fp-Cgil Ares 118 chiede perciò al prefetto di Roma di intervenire “per dare continuità a un servizio pubblico di emergenza di qualità. In mancanza di una formale convocazione da parte delle istituzioni coinvolte ci vedremo costretti nostro malgrado ad attivare tutte le procedure sindacali a tutela dei cittadini e dei lavoratori che rappresentiamo, con forme di protesta idonee”.
27 luglio 2010
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