Medici per l’Ambiente: “I dati del registri tumori infantili confermano, e non sminuiscono, quanto già denunciato da tempo”
di A.Marfella, G.Rivezzi, G.Esposito, L.Costanzo, G.C
24 MAG - Il registro tumori pediatrico che comincia ad operare e a diffondere dati per un periodo limitato di tempo (cinque anni), di fatto conferma quello che già da tempo (almeno tre anni) avevano già denunciato la società di Pediatria ed i Medici dell’Ambiente sui tumori infantili in Italia e in Campania. Posto che l’Italia è la peggiore nazione europea in termini di incidenza di tumori infantili (con un tasso persino doppio rispetto a quello degli Usa in questo stesso ambito) (Lancet Oncology 11 aprile 2017) e analizzando i dati su un arco temporale superiore al quinquennio (1993 – 2012), appare chiaro che la Campania non mostra nessun picco maggiore di cancro infantile rispetto al resto della Penisola (17,3 casi ogni 100mila vs il 18,9 del resto del Paese anno 2012).
L
a crescita dei tumori pediatrici in Campania, però, rispetto all’Italia nel lungo periodo considerato dal gruppo di lavoro dei genetisti (1993-2012) ha mostrato una velocità di crescita decisamente più elevata rispetto a quella (pur pessima!) nazionale, confermando in pieno “le sensazioni” dei sacerdoti e delle madri campane e le denunce scientificamente corrette dei Medici dell’Ambiente della Campania.
Nel 1993 la Campania mostrava infatti 3,1 casi su 100mila abitanti in meno rispetto all’Italia (13,9 vs 10,8). Nel 2012 soltanto 1,6 in meno (18,9 vs 17,3).
In scienza e coscienza, da anni affermiamo che la Campania non mostra una incidenza dei tumori pediatrici maggiore rispetto alla già tragica Italia, ma da anni affermiamo che, rispetto alla già drammatica situazione dell’Italia in tema di tumori pediatrici, la velocità di crescita dei tumori infantili in Campania risulta essere sostanzialmente doppia a quella (pessima!) italiana nell’ultimo ventennio di ormai certificato disastro ambientale regionale.
La diffusione di dati in maniera scientificamente corretta e volutamente “non allarmista”, ma non discussa con Società Scientifiche autonome ed indipendenti, come Isde Medici per l’Ambiente Campania, a nostro parere non deve consentire alla politica di continuare ad avere alibi per non assumersi le proprie responsabilità.
La Regione Campania oggi sta bene operando in tema di gestione dei rifiuti urbani (cioè per il 19 % del problema rifiuti in Campania, dati Osservasalute 2016).
S
iamo invece ancora in grave ritardo nella corretta gestione dei rifiuti speciali, industriali e tossici (cioè dell’89% del problema rifiuti oggi, specialmente in Terra dei Fuochi) dove ancora registriamo un tragico zero assoluto (dati ISPRA) nella presenza di impianti regionali per la corretta gestione e smaltimento ad esempio dei rifiuti ospedalieri e tossici come l’amianto.
Quindi, rispetto alla drammatica Italia, non possiamo certamente sentirci rassicurati dai dati presentati oggi dai registri tumori pediatrici
, ma stimolati tutti a continuare ad impegnarci al massimo nella tutela dell’ambiente e della salute dei nostri figli in Campania, ancora in grave pericolo ogni giorno.
Stiamo solo cominciando a fare chiarezza: che non si cerchi di deresponsabilizzare la Politica!
Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere per riportare in concreto la tutela della salute dei nostri figli a livelli non diciamo italiani (perche’ pessimi!) ma europei.
Antonio Marfella
Oncologo, Istituto Pascale
Gaetano Rivezzi
Pediatra
Gennaro Esposito
Luigi Costanzo
Giuseppe Comella
Isde Napoli
24 maggio 2017
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