Pd: “E’ una non riforma. In Aula dal 10 novembre diremo ciò che non funziona e va cambiato”
27 OTT - “La riforma uscita dalla commissione è identica a quella approvata dalla giunta regionale, nonostante le oltre cinquecento osservazioni formulate dai sindacati e dalle organizzazioni di medici, infermieri, operatori e dalle associazioni di pazienti e del terzo settore. Le loro istanze le abbiamo dovute portare noi in commissione, con i nostri emendamenti, ma sono state ignorate da un centrodestra muto e supino alle volontà della vicepresidente Moratti”. Lo dichiara, in una nota, il capodelegazione del Pd in commissione sanità del Consiglio regionale della Lombardia
Samuele Astuti dopo la votazione, questa mattina in Aula, della revisione della sanità lombarda.
“Ora - prosegue Astuti - archiviamo una pessima gestione della commissione, priva di dialogo e di contenuti, segnata dalle minacce di querela del presidente agli esponenti delle minoranze, e guardiamo all’Aula, dove faremo valere i nostri argomenti fino all’ultimo, anche perché questa volta, su nostra richiesta, i tempi non saranno contingentati e potremo spiegare nel merito perché le ATS, peculiarità lombarda che ha dimostrato di non funzionare, vanno superate, perché questa maggioranza non crede alla medicina territoriale, su cui usa le risorse del PNRR ma non mette un euro in più, perché non vuole cambiare un sistema che non governa il settore privato, lasciando la salute dei cittadini a una logica di mercato, senza alcuna volontà della giunta di fare una vera e opportuna programmazione”.
“C’è tantissimo da dire e lo diremo in Aula, perché l’organizzazione della sanità lombarda, soprattutto dopo la prova disastrosa della pandemia, va cambiata davvero e questa giunta e questa maggioranza non hanno la volontà di farlo”, conclude il capodelegazione del Pd in commissione sanità.
27 ottobre 2021
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