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Al Pd non piacciono le “Asl extralarge” di Renata


21 MAG - Uno dei cavalli di battaglia della scorsa campagna elettorale di Renata Polverini è stato quello dell’accorpamento delle Asl di Roma e Provincia. Un piano accolto con favore anche dal centrosinistra che adesso, però, non è più convinto perché il rischio ingovernabilità a cui si andrebbe incontro con Enti così non è trascurabile.
“Ridurre le Asl è questione su cui già abbiamo espresso, anche in campagna elettorale, la nostra disponibilità. Ma occorre farlo con estrema cautela e saggezza amministrativa perché diversamente c'è il rischio di creare mostri ingovernabili. Per esempio accorpare tutte le Aziende sanitarie di Roma (A,B,C,D,E) in un'unica Azienda metropolitana significa istituire un ente che consuma ogni anno oltre 6 miliardi e mezzo di euro, con decine di migliaia di dipendenti. Ognuna di queste Aziende, per altro, gestisce ospedali territoriali importanti, come il Pertini nella Roma B, il Grassi nella D, il S. Spirito, nella E, il S. Eugenio e il Cto nella C, oltre a decine di presidi territoriali. A chi saranno affidati?”. Questi i dubbi espressi in una nota da Esterino Montino, capogruppo Pd alla Regione Lazio che non è d’accordo nemmeno con l’accorpamento delle tre Asl della Provincia (F,G,H) perché “rischia di creare una mega azienda che fattura ogni anno oltre 2 miliardi e 400 milioni circa, con decine di ospedali grandi e piccoli e soprattutto con una estensione territoriale tanto grande(da Civitavecchia a Nettuno passando per Tivoli, Monterotondo, Guidonia, l'area dei Castelli romani) quanto di difficile, quasi impossibile, governabilità”.
Per il Pd non si possono gestire bene enti così grandi e Montino insiste su altri possibili pericoli derivanti dalle ‘Asl extralarge’. “Se per un caso che nella sanità non è mai da escludere, allignasse in una sola di queste mega aziende una nuova Lady Asl, i guasti potrebbero essere devastanti, visto quello che è accaduto e i danni prodotti, nel recente passato, in due sole Asl. Inoltre la semplice riorganizzazione territoriale delle Aziende non produce risparmi di spesa tali da risolvere il problema del disavanzo”. In ogni caso il Pd attende il centrodestra in Consiglio regionale per la resa dei conti: “Li si verificherà la reale volontà di cambiamento oppure se si stanno pensando solo scorciatoie pericolose”.
 
Il Piano di accorpamento delle Asl:


 

21 maggio 2010
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