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Vaccinazione antinfluenzale. Fismu: “A Bari medici e pediatri senza dosi adeguate”


“La situazione con il covid 19 è già grave, basta ritardi”. Questo il monito della Fismu Puglia, che riferisce come, a pochi giorni dall’avvio della campagna vaccinale, “avvio, siamo costretti ad interromperla per mancanza di dosi disponibili, con conseguente grave disagio e allarme tra i nostri assistiti”. Appllo alla Asl perché “dia i vaccini e metta già a disposizione locali adeguati a fare i test, perché gli ambulatori dei medici di famiglia non sono sicuri”.

30 OTT - I Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta della Fismu  Puglia scrivono all’Asl Bari chiedendo che “siano rese immediatamente disponibili nei loro studi tutte le dosi di Vaccino anti-influenzale richieste all’inizio della campagna vaccinale e nella successiva integrazione”.

“La Campagna vaccinale antiinfluenzale - spiega infatti Anna Lampugnani, segretario regionale Fismu - richiede quest’anno più che mai, un’attenta e capillare opera di organizzazione e programmazione nei nostri studi, rivolta a contingentare gli accessi ed evitare rischi per operatori e cittadini”. Ed invece, denuncia il sindacato, “dopo pochi giorni dal suo avvio, siamo costretti ad interromperla per mancanza di dosi disponibili, con conseguente grave disagio e allarme tra i nostri assistiti (già pressati e allertati da una campagna mediatica esageratamente precoce nei tempi e nei modi)”.

“Siamo stanchi di mettere quotidianamente in gioco la nostra serietà professionale - aggiunge amaramente la dirigente Fismu - siamo delusi perché si penalizza il costante impegno profuso nel nostro lavoro (già rivolto in questi tempi su tanti fronti) per le inefficienze e la cattiva organizzazione e programmazione altrui”.

“Chiediamo inoltre - conclude Lampugnani - anche alla luce del nuovo accordo nazionale sull’esecuzione dei test antigenici rapidi da parte dei Medici di medicina generale e dei Pediatri, che siano tempestivamente concordate e definite le regole di reclutamento ed esecuzione dei suddetti test, individuando altresì le strutture aziendali (o pubbliche) dove effettuare tali test in sicurezza per operatori e cittadini, considerata l’inadeguatezza della maggior parte degli studi medici convenzionati”.

30 ottobre 2020
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